Con i figli i tempi dei bilanci coincidono con gli inizi dei cicli scolastici: asilo, scuola elementare, medie, superiori e università. Saranno loro, poi, a fare i propri personali bilanci per gli anni tondi tondi come i trenta, i quaranta e così via. Quest’anno mia figlia ha iniziato la prima elementare, iniziando un percorso “da grandi” e lasciandosi alle spalle i suoi primi 6 anni di vita. Non sono di quelli che dicono che “questi anni sono volati”, saranno la presenza, le tante esperienze fatte, i momenti assieme, la quotidianità vissuta insieme ma li sento proprio tutti.
Guardando indietro a questo periodo passato posso dire che, tra i tanti, ci sono almeno dieci momenti imperdibili, nel senso che sono veramente contento di non essermeli persi.
Che sia stata la fortuna di esserci, la possibilità di aver avuto quel tempo, o semplicemente l’impegno e la volontà perché quei momenti siano potuti accadere, non lo so. Probabilmente un mix di tutti questi elementi.
1. Il parto
Il parto è stato il nostro primo incontro, non so quale prima impressione abbia avuto lei ma, per quanto mi riguarda, nel momento in cui mi è stata consegnata mia figlia tra le mani per riportarla alla mamma i miei occhi si sono letteralmente persi nei suoi e credo che il mio sguardo verso il mondo sia irrimediabilmente cambiato.
2. Il primo giorno da solo con mia figlia piccola
Il primo vero test di un genitore, ma forse è meglio dire per un papà, è quando si rimane da soli per una giornata con il proprio figlio.
Come nella canzone “la musica è finita, gli amici se ne vanno”, dopo i primi festeggiamenti per il nascituro, arriva la gestione di una normale giornata fatta tra le tante cose di sonno, di cambi dei pannolini, dei biberon e dell’addormentamento.
3. Le notti con l’influenza
Le notti dei genitori sono fatte anche di febbre alta, che quasi quasi “adesso è il momento di dargli la medicina”. Di mal di pancia da piangere senza smettere e che non sai mai se “è il caso di chiamare la guardia medica?”
Che ha la fronte così calda che ti preoccupi a toccarla e, senza neanche avere la forza di aprire gli occhi, ti chiama con un filo di voce perché ti vuole vicino, vuole la tua mano per stare tranquilla nel suo lettino.
4. I tuffi in piscina
I tuffi dal bordo piscina, magari nell’angolo dove non c’è nessuno, perché gli schizzi arrivano lontano. Lei che si butta, tu che la riprendi e la rifai salire sul bordo per tuffarsi di nuovo. Poi lo scivolo, quello grande, che “Mai io ho paura da sola. Allora andiamo insieme.”
Per poi arrivare in fondo ridendo tra gli schizzi e, guardandosi, proporre all’unisono “Facciamolo di nuovo.”
5. Togliere le ruotine della bicicletta
Ricordo quando ho preso la chiave inglese per toglierle le ruotine, io e mia moglie abbiamo guardato nostra figlia proponendole “Proviamo?”
E’ stato molto più semplice del previsto, dopo poche prove l’abbiamo vista allontanarsi lungo il vialetto. Poi si è fermata e con un sorriso pieno d’orgoglio si è girata per salutarci. Noi rimasti fermi e quasi increduli a metri di distanza.
6. Il primo giorno di asilo e scuola
Ci sono state, e ci saranno, tante mattine nelle quali ho accompagnato mia figlia a scuola ma il primo ingresso ha sempre la sua emozione per tutti. Per i nostri figli, che entrano insieme a noi in un ambiente nuovo con tutte le paure che questo può comportare. E per noi, che possiamo prendere un minimo di confidenza con un ambiente che non è, e non sarà, mai nostro.
Per eliminare, ad essere sinceri, anche un po’ dei nostri inconfessati timori.
7. Quell’espressione di meraviglia nei suoi occhi
Sono convinto che dovremo cercare di coltivare quella luce negli occhi dei bambini, per fare in modo che non si spenga mai del tutto neanche da grandi, fatta di meraviglia per le cose del mondo, piccole o grandi che siano, del mondo reale o di quello della fantasia.
La meraviglia nel toccare una lumaca per vedere come ritira le antenne e rientra nel guscio. La meraviglia per un trucco di magia per bambini. La meraviglia per il dono di una fatina per un dentino caduto.
8. Leggere insieme
Mettersi la sera sul divano, o nel lettone prima di andare a nanna, a leggere insieme. Condividere storie, personaggi. Cambiare i finali, ridere dei personaggi brutti o buffi. Aver paura di quelli cattivi. Trovare dei racconti preferiti e volerli leggere e rileggere e, a distanza di tempo, ricordandosi quasi le singole parole.
9. Le feste del nido e dell’asilo
Sarà per quello sguardo indagatore che cerca tra tutti i genitori presenti quelli propri, sarà per quei sorrisi, quegli sguardi misti di orgoglio e paura, quelle manine che salutano, quei cori stonati e fuori tempo e anche per quelle lacrime che qualche bambino si lascia scappare per la tensione accumulata.
10. Le prime chiacchierate
Che sia nel tragitto tra la casa e la scuola, la sera a cena nel mezzo a verdure che non si vogliono mangiare o durante una passeggiata, iniziano le prime chiacchierate fatte di episodi accaduti all’asilo, di confidenze su simpatie ed antipatie, di domande complicate o di ragionanti intrigati.
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