Sin dal primo momento in cui vedono il proprio figlio, i genitori (e non solo loro!) vanno alla ricerca di somiglianze: a chi somiglia di più? Ciascuna mamma e ciascun papà, infatti, è orgoglioso di ritrovare le proprie caratteristiche nel bambino.
Da cosa dipendono le somiglianze e cosa si intende per “ereditarietà”? Cerchiamo di scoprirlo insieme!
In via preliminare è opportuno dire che le somiglianze sono determinate dall’ereditarietà genetica, ovvero dalla trasmissione, di generazione in generazione, dei caratteri genetici. Ciascun gene (unità ereditaria del genoma), lo ricordiamo, è portatore di uno o più messaggi ereditari (colore degli occhi e dei capelli, gruppo sanguigno, forma del naso, forma della bocca, forma delle orecchie, ecc.).
A chi somiglia? I geni di mamma e papà
Il bambino erediterà per metà i geni materni e per metà quelli paterni: tuttavia ciò non significa che egli sarà un perfetto mix di entrambi.
I caratteri fisici del bambino, infatti, possono anche provenire dalle generazioni che lo hanno preceduto. È opportuno ricordare a tal proposito che i genitori sono portatori di un patrimonio genetico non necessariamente espresso anatomicamente, ma che comunque può essere trasmesso ai propri figli: si pensi, ad esempio, a un bambino che eredita gli occhi azzurri dal nonno.
Si ereditano anche il carattere, il talento e le malattie
Così come le caratteristiche fisiche anche il carattere si eredita. Tuttavia, in quest’ultimo caso, sono numerose le influenze ambientali che determinano le principali caratteristiche della personalità, del temperamento e del modo di essere del bambino. Si pensi, ad esempio, all’educazione ricevuta, alla classe sociale di appartenenza, alla scuola frequentata, ecc.
Ma non finisce qui: il bambino eredita dai genitori anche il modo di camminare e di gesticolare, il talento artistico (capacità di scrivere, di cantare, di disegnare, ecc.) o la predisposizione a qualche particolare patologia.
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