Se vostro figlio respira male e sta spesso con la bocca aperta, parla con una classica voce nasale, soffre di frequenti infiammazioni e di secrezioni nasali abbondanti, potrebbe avere le adenoidi. Ecco cosa sono e quando bisogna toglierle.
Cosa sono le adenoidi nei bambini?
Un bambino che presenta i sintomi appena descritti probabilmente è afflitto da ipertrofia adenoidea, quella che più comunemente conosciamo come “adenoidi nei bambini“. Se questa sintomatologia diviene particolarmente insistente, il medico potrebbe decidere per una rimozione chirurgica. Al contrario, col passare del tempo, le adenoidi tendono a risolversi spontaneamente fino a non provocare più alcun disturbo.
Ma cosa sono con esattezza le adenoidi? Si tratta di organi immunitari localizzati in fondo al naso e fatti di tessuto linfatico che ha la funzione di produrre gli anticorpi necessari alla difesa del tratto respiratorio. In età pediatrica, queste strutture anatomiche hanno dimensioni maggiori proprio per svolgere meglio il loro compito di difesa immunitaria e la loro crescita massima si può rintracciare intorno ai 3-6 anni. Dopodiché verso i 9-10 anni regrediscono spontaneamente e non causano più fastidi.
Quando rimuovere le adenoidi nei bambini?
Se le adenoidi diventano eccessivamente grandi, arrivando a compromettere la qualità di vita del bambino, quasi certamente il dottore vi consiglierà di sottoporlo a un intervento chirurgico per rimuoverle. Solitamente, prima di pensare a questa possibilità, si attende fino a quando il piccolo paziente non avrà compiuto 7-8 anni; se invece i fastidi sono molto importanti, è preferibile non rimandare.
L’operazione chirurgica (adenoidectomia) è molto facile e non dura più di 5-10 minuti, ma è sempre compiuta in anestesia generale. Già poche ore dopo l’intervento, il bimbo sta bene ed è in grado di mangiare senza difficoltà cibi semisolidi e freddi. L’unico disturbo che potrebbe accusare è il mal d’orecchie, passeggero e comunque risolvibile con po’ di paracetamolo. Le emorragie post-chirurgiche avvengono in casi molto rari ma, per precauzione, il piccino è tenuto sotto osservazione per alcune ore, trascorse le quali può fare tranquillamente ritorno a casa.
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Vinni Sansonne