SAM, come Settimana dell’Allattamento Materno.
Quale migliore celebrazione se non partecipando all’incontro promosso da Philips Avent proprio su questo tema?
Il workshop è stato tenuto, in occasione dell’annuale appuntamento con Bimbinfiera, dal dottor Arturo Giustardi, pediatra e neonatologo, una vera e propria calamita nel catturare l’attenzione di tutte le mamme presenti.
Non vi nascondiamo che, vista la presenza di PhilipsAvent, pensavamo spingessero molto sui loro prodotti. Invece è stata sottolineata in toto l’importanza dell’allattamento al seno, teoria molto in linea con il nostro pensiero. (in collaborazione con FattoreMamma)
Il bonding: pelle a pelle con mamma e papà
Senza dubbio, la parola d’ordine è stata bonding, pelle a pelle, condizione iniziale fondamentale per favorire l’allattamento.
Appena nascono, i bambini, hanno un innato istinto a spingersi verso la loro mamma. Si parla di breast crawl: strisciano letteralmente per raggiungere il seno, attratti dal suo odore.
Ma il bonding è fattibile anche nel caso di parto cesareo. Addirittura i papà possono essere coinvolti nel pelle a pelle quando la mamma non può garantire un contatto precoce.
Anche i bimbi allattati artificialmente, se ci pensiamo bene, stabiliscono un contatto. Infatti anche questa modalità di allattamento non viene condivisa con chiunque e talvolta le mamme o i papà preferiscono svolgere loro stessi questo compito piuttosto che passarlo ad altri.
Il bonding è quindi un vero e proprio contatto non solo fisico, ma anche sinergico che coinvolge tutta la famiglia e che noi personalmente ritroviamo anche nel portare i nostri cuccioli in fascia cuore a cuore.
Anche il papà ha il suo ruolo fondamentale: deve sostenere la mamma durante l’allattamento così che anche lui possa instaurare il proprio rapporto con il bambino. Proprio per questo motivo esistono dei corsi di preparazione anche per i papà, che spesso si sentono spaesati nel loro nuovo ruolo.
Bonding e scatti di crescita
Il bonding aumenta anche la produzione di latte: più si attacca il bambino, più si stimola il seno, più si produce latte.
Anche con gli scatti di crescita, che in genere avvengono due-tre volte nei primi mesi, bisogna attaccare più spesso il bambino. Frequentemente, in questa situazione le mamme temono che il loro latte non sia più sufficiente, ma non è così. Il bebè sta semplicemente crescendo e richiede più latte che il seno è perfettamente in grado di produrre.
Pensiamo ad esempio alle aggiunte di latte artificiale di notte. Lo sapevate che la maggiore produzione di prolattina avviene proprio di notte? E pensare che conosciamo mamme i cui pediatri, alle prime difficoltà, hanno subito proposto latte artificiale!
Per capire se l’allattamento sta procedendo in modo corretto, è sufficiente che il bimbo cresca di almeno 150 grammi alla settimana e che bagni di pipì 5 o 6 pannolini al giorno.
Allattamento e ragadi: che fare?
E in caso di ragadi al seno? Avendone provato il dolore in prima persona, una soluzione è trovare una posizione che favorisca un attacco naturale del bambino, ma se proprio non passano, come è successo a casa La Liscia, ci si può aiutare con i paracapezzoli in silicone, con i quali l’allattamento è fattibile per tutto il percorso. Anche le conchiglie raccoglilatte sono state una valida alternativa, avendo favorito una buona traspirazione della pelle.
Una volta che l’allattamento è ben avviato è possibile, se il bebè lo accetta, è possibile proporre il ciuccio. Quelli proposti da Philips Avent oltre a essere morbidi e pensati appositamente per non rovinare la suzione, hanno disegni colorati e scritte divertenti!
Decisamente un workshop pieno di dritte anche per noi, mamme bis con esperienza di allattamento al seno coi nostri primogeniti: perché diciamolo mamme, non ci si stanca mai di ripassare ed imparare!
Il video della settimana
” Che anche loro non conoscevano” oppure “di cui non erano a conoscienza”
Ma “che anche loro non erano a conoscienza ” non si può proprio vedere!
Sono d’accordo!!!