Per molte donne che rinunciano per motivi vari ed eventuali all’allattamento, altrettante combattono con le unghie e con i denti per poter nutrire in modo naturale il proprio bambino e garantirgli il massimo dei benefici che derivano dall’alimentazione con latte materno. Ci sono donne che definire coraggiose è troppo riduttivo. Ci sono donne che combattono quotidianamente contro ragadi, assenza di sonno, solitudine, depressione. Ma ci sono donne che una battaglia l’hanno già combattuta, quella contro il cancro, e che decidono, laddove fosse possibile, di allattare. Sì perché allattare dopo una neoplasia mammaria si può, non solo, è di beneficio tanto al bambino quanto alla madre. Ma quali sono le condizioni per poter allattare dopo un intervento invasivo? Ovviamente dipende dalla porzione di seno rimossa.
Quando si può allattare dopo una neoplasia mammaria
Secondo alcuni dati raccolti, precisamente la casistica Moran, su 18 pazienti 10 hanno potuto allattare, si tratta quindi di un buon 55,6% e che dichiaravano di produrre latte, sebbene in quantità ridotte. Il seno operato non subisce durante la gravidanza le modificazioni ghiandolari normali, infatti resta più piccolo del seno non operato, tuttavia se la mamma se la sente può comunque attaccare il bambino e allattarlo anche al seno operato e irradiato.
Per il bambino ci sono rischi?
Assolutamente no, nemmeno se il tumore dovesse essere diagnosticato durante l’allattamento non vi sono rischi di passaggio delle cellule tumorali nel latte. Per quanto riguarda eventuali trattamenti ricevuti in precedenza alla nascita del bambino, questi non sono nocivi per la sua salute. Sull’opportunità di allattare durante dei cicli di terapia, invece, si rimanda al consulto con l’oncologo e una consulente dell’allattamento professionale.
Rischi per la mamma
In caso di condizioni di salute normali allattare al seno, secondo la letteratura medica a disposizione oggi, abbassa il tasso d’incidenza del tumore al seno: si riscontra quindi una riduzione del 4,3% dei tumori mammari. Sebbene non vi siano studi disponibili sugli effetti dell’allattamento con pregressa neoplasia mammaria, non vi è nulla che induca a pensare in un effetto negativo per la madre.
Basterà il latte per il bambino?
Questa è una domanda molto frequente soprattutto per chi ha subito una mastectomia mammaria totale a un seno. La risposta è affermativa, per crescere bene e in salute il bambino una sola mammella è sufficiente. Basti pensare all’allattamento in tandem o dei gemelli.
E se questo non fosse ancora abbastanza per dare un incentivo a chi desidera allattare pur avendo lottato contro il cancro, ecco la testimonianza di una mamma coraggio in Florida che dopo una mastectomia totale a un seno ha allattato la propria creatura con il seno non operato. Insomma, il legame tra madre e figlio, rafforzato anche dall’allattamento può dare la carica positiva per affrontare anche i momenti bui.
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