Quando si parla di allergie e intolleranze, scattano sempre le polemiche a causa dei sintomi subdoli e ingannevoli che portano a prendere fischi per fiaschi.
Una celiachia può apparire come disturbo psicosomatico, una dermatite atopica viene scambiata per orticaria e un’intolleranza al lattosio viene trattata come gastroenterite. Ma quando e perché sospettare una reale patologia? Quali sono le spie e quali gli esami a cui affidarci? Ecco tutte le informazioni necessarie.
Allergie e intolleranze, che differenza c’è?
È importante sottolineare la differenza tra allergia e intolleranza; infatti se nel primo caso l’organismo ha una reazione immunitaria verso gli allergeni (inalati o ingeriti), che rilasciando istamina come difesa scatenano rash cutaneo, asma allergica fino a episodi di shock anafilattico, nell’intolleranza ci troviamo davanti ad una risposta dell’apparato digerente che non riesce a sintetizzare e digerire determinate sostanze contenute negli alimenti (glutine, lattosio).
I sintomi della celiachia
Spesso arrivare alla diagnosi di celiachia non è affatto semplice e possono essere necessari diversi anni, questo perché talvolta si manifesta in maniera atipica e molto differente dalla classica celiachia che presenta diarrea, addome gonfio, malassorbimento.
Alcuni sintomi, come irrequietezza, scarso appetito, rallentamento o blocco della crescita, feci perennemente molli, anemia, cefalea, bassa statura, stanchezza eccessiva, dolori articolari, afte orali ricorrenti, dermatite erpetiforme e macchie sullo smalto dei denti possono essere campanello d’allarme di celiachia, anche in assenza di diarrea, stitichezza, addome disteso e vomiti. Tali sintomi atipici possono confondere il pediatra ed orientarlo verso altre patologie, ritardando la diagnosi e peggiorando o stato di salute generale.
In presenza di uno o più sintomi associati e ricorrenti, può essere utile sottoporre il bambino agli esami sierologici utili alla diagnosi della malattia celiaca. In caso di sospetto, il gastroenterologo potrebbe consigliare lo studio dei villi tramite gastroscopia con biopsia e prelievo dei villi intestinali.
I sintomi dell’intolleranza al lattosio
Anche l’intolleranza al lattosio non è di facile diagnosi. Se nella maggior parte dei casi l’intolleranza si manifesta con dolori addominali e disturbi gastrointestinali, altre volte si manifesta con coliche, nausea, perdita di peso, muco nelle feci, malassorbimento ed irritabilità.
Per diagnosticare l’intolleranza al lattosio è necessario sottoporre il bambino al Breath Test, o test del respiro, un esame innocuo che valuta la difficoltà dell’organismo a scindere e digerire determinati zuccheri. Anche in questo caso alcuni fattori possono indirizzare verso determinate patologie piuttosto che all’intolleranza al lattosio e solo un’attenta e accurata anamnesi può aiutare a sospettare la patologia in questione.
La difficile diagnosi dell’allergia al nichel
Nei bambini è quasi impossibile eseguire una diagnosi di allergia al nichel. I sintomi generalmente sono afte orali, cefalea, gonfiore addominale, dermatite, malessere, stanchezza cronica e nausea, sintomi però presenti in tante altre patologie che complicano il sospetto e la diagnosi.
L’allergia può essere scatenata per contatto (bottoni dei jeans, cerniere, orecchini, collane), o per ingestione (cioccolato, pomodori, alimenti in latta, carote, nocciole, tè) e per diagnosticarla è necessario sottoporre il bambino (quando il sospetto è alto) al Patch Test.
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