Chi non ha mai sentito parlare di percentili e di curve di crescita? Con tali termini vengono indicati i valori di riferimento per misurare la crescita dei bambini, soprattutto nei primi mesi di vita.
In Italia, come in molti Paesi internazionali, vengono usate principalmente le curve percentili stabilite dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), anche se ne esistono più di 100 che, a volte, differiscono ampiamente tra loro. Grazie a un team della Oxford University qualcosa potrebbe cambiare.
Lo studio dei ricercatori inglesi punta a sviluppare nuove linee di crescita che siano in grado di far luce sui problemi della malnutrizione e dell’obesità a livello mondiale. Fa parte del progetto Intergrowth 21 finanziato dalla Bill e Melinda Gates Foundation e, mettendo a punto parametri di calcolo uniformi e più precisi, mira a fornire un metodo di valutazione delle nascite chiaro e attendibile a livello mondiale, a cui fare affidamento soprattutto nel caso di Paesi più poveri e con maggiori problemi a livello infantile.
I calcoli sono stati effettuati su 60.000 donne in dolce attesa e oltre 20.000 neonati provenienti da tutto il mondo (Brasile, Cina, India, Italia, Kenya, Oman, Inghilterra e Stati Uniti). Le nuove curve di crescita sono modificate al terzo, decimo, 50esimo, 90esimo e 97esimo percentile. In particolare, poi, sono state migliorate le misurazioni fetali, attraverso ultrasuoni, per permettere una diagnosi precoce e attendibile su eventuali malformazioni del nascituro. Gravidanze a rischio e bambini in sottopeso o sovrappeso sono così monitorabili lungo tutta la gestazione.
Come hanno dichiarato gli autori della ricerca: “Il nuovo sistema potrà migliorare le condizioni di vita dei bambini di ogni angolo del mondo, da quelli nati ad occidente e spesso in sovrappeso a quelli denutriti dei luoghi più poveri”.
Anche da parte dell’Italia ci sono apprezzamenti e opinioni favorevoli per questo studio. Come afferma il Presidente della Società Italiana di Pediatria, Giovanni Corsello: “E’ una svolta epocale per i medici e per la ricerca scientifica avere un sistema di misurazione universale e molto più preciso delle attuali e numerose tabelle e curve percentili utilizzate fino ad oggi, che contengono diverse zone grigie soprattutto quando si tratta di misurare i piccoli pretermine o scovare patologie prima della nascita. Le nuove carte si possono usare per controllare lo sviluppo fetale prima della nascita e alla nascita senza alcuna connotazione differenziata sull’area geografica.”
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