Quando si parla di ipertensione siamo abituati a pensare al sale come a uno dei principali responsabili, ma in realtà gli alimenti da bollino rosso sono anche altri: fra questi, lo zucchero, al polo opposto del sale eppure anch’esso sotto accusa per i problemi di ipertensione.
Il campanello d’allarme è stato evidenziato in un appuntamento sul tema “Quando il cibo può far male ai bambini”, tenuto di recente all’Expo di Milano dalla dottoressa Simonetta Genovesi, della Clinica Nefrologica dell’Università Milano-Bicocca.
A giocare un ruolo negativo nel rischio cardiovascolare (di cui l’ipertensione è una delle principali cause), più che lo zucchero sarebbe precisamente il fruttosio, che dello zucchero comune è un componente, insieme al glucosio.
Pericolo fruttosio
Se nell’immaginario comune il fruttosio viene associato alla frutta e visto come uno zucchero “naturale”, leggero e per così dire poco pericoloso, i medici, al contrario, fanno notare che del fruttosio che assumiamo con l’alimentazione soltanto una percentuale del tutto trascurabile è contenuta nella frutta. La maggior parte di questa sostanza, invece, viene assunta attraverso lo zucchero comune, i dolcificanti e gli sciroppi utilizzati in dolci e merendine industriali.
Secondo degli studi americani, soprattutto nei bambini e negli adolescenti il consumo di alimenti preparati con l’aggiunta di fruttosio innalza i livelli di acido urico, sostanza il cui aumento è in stretta correlazione con il rischio ipertensione.
Ma c’è di più, perché la “fame” di zucchero e quella di sale vanno di pari passo e fanno crescere in maniera esponenziale il rischio cardiovascolare: i bambini che mangiano cibi con troppo sale hanno poi l’esigenza naturale di bere di più, peccato però che anziché scegliere l’acqua preferiscano bibite gassate e ricche di zucchero.
Così sale e zucchero (fruttosio nello specifico) vanno a creare un binomio davvero pericoloso per la salute cardiovascolare negli anni a venire. Per cui, mamme, fate attenzione al menù del vostro bambino.
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