Quando nasce un bambino è tutto un tripudio di gioia, sorrisi, forti emozioni e coccole. Una mamma che mette al mondo suo figlio non vede l’ora di tenerlo tra le braccia, senza contare il fatto che per il neonato il contatto con la madre è di vitale importanza.
Pensiamo invece a un altro scenario: un bambino che nasce ma che subito dopo viene abbandonato in ospedale. Lì, da solo, senza la mamma a prenderlo in braccio, in una fredda e anonima culletta. Molto triste, vero?
Proprio allo scopo di dare conforto a questi piccoli sfortunati, a Brescia è nata l’associazione I Bambini Dharma, con trecento volontari che si occupano di accudire e coccolare i neonati abbandonati negli ospedali. Prendendosi cura di questi bimbi, i volontari cercano di sopperire alla mancanza della mamma, dal momento della nascita a quello in cui verranno affidati a un istituto o a una famiglia.
L’associazione porta avanti le sue attività tramite una raccolta fondi con i quali acquistare tutto il necessario per ogni bambino, allestendo una sistemazione chiamata ‘Guscio’ ricavata in un piccolo angolo dell’ospedale. E per tutto il necessario si intende anche il corredino, di cui i bimbi sono sprovvisti.
È un modo per sollevare questi neonati dalla condizione di anonimato, regalando loro una storia fin dai loro primi momenti di vita, appuntati su un diario che raccoglie tutte le impressioni e le prime esperienze del bambino. Nel momento in cui il neonato sarà assegnato a una famiglia affidataria, questa riceverà anche il diario e i primi effetti personali del piccolo, per ripercorrere le prime tappe della sua vita.
Oltre ai neonati, a trovare rifugio tra le braccia dei volontari sono tanti minori giunti in ospedale perché maltrattati e allontanati dalle famiglie di origine, anch’essi bisognosi di affetto e di una guida. Ora i volontari de I bambini Dharma mirano alla messa a punto di una casa famiglia in cui accoglierei i piccoli, in attesa che vengano affidati a una famiglia.
Un’iniziativa più che lodevole che merita non solo un forte sostegno, ma anche di essere presa ad esempio.
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