Quando pensiamo a un bambino, lo immaginiamo sereno a giocare con altri bambini della sua età. Non sempre però questo avviene, anzi può succedere che il bambino abbia paura dei suoi coetanei e se ne allontani. Questo comportamento genera molta ansia nei genitori, ma è davvero un comportamento preoccupante?
La funzione della paura nei bambini
Le paure infantili hanno una funzione adattativa: aiutano i bambini a reagire davanti a una situazione pericolosa. Chiaramente, le paure variano in funzione dell’età evolutiva del piccolo e cambiano man mano che aumenta la sua maturità: le paure di un piccolo di 1 anno, non possono essere le stesse di un adolescente.
Da cosa dipende la paura di altri bambini?
I fattori che scatenano nei piccoli la paura di altri bambini, soprattutto fino all’età di 3 anni, possono essere molti e diversi tra loro. Proviamo a prenderne in esame alcuni.
Spesso questa paura si manifesta in seguito ad alcune dinamiche che nascono con altri bambini e le esperienze che si sono costruite nel loro solito ambiente. Pensiamo ad un asilo nido, ad esempio.
Una paura innata ed evolutiva è quella dei rumori forti. Risulta ovvio che un bambino possa essere ansioso all’idea di stare con i suoi rumorosi coetanei.
Un altro possibile motivo sono le liti che i bambini affrontano per il “dominio” di un giocattolo: spesso noi genitori ci intromettiamo impropriamente generando nei piccoli una sfiducia nei confronti dei loro coetanei.
Altro fattore imprescindibile è la personalità. Ci sono bambini, proprio come alcuni adulti, che sono selettivi e introversi. In questo caso è sufficiente rispettare i loro spazi e i modi che hanno di gestire le dinamiche di amicizie e giochi.
Intorno ai 5 anni, questa situazione tende a normalizzarsi, ma è chiaro che se il bambino è particolarmente timido potrebbe protrarsi. Non è però il caso di allarmarsi.
Mamme e papà: gli errori da evitare
Come genitori dobbiamo evitare di forzare i nostri bambini a portare avanti relazioni affettive con altri piccoli, così come si deve evitare di forzarlo a dare baci a parenti o amici se non ne ha voglia.
Spingendolo verso una direzione diversa da quella che vorrebbe seguire, il bambino si troverà ad affrontare una situazione per la quale non è preparato ed agirà solo per compiacere le aspettative esterne. Forzandolo lo priviamo del suo controllo personale e non gli diamo modo di poter creare delle sue dinamiche di risposta.
I bambini vanno rispettati nei loro tempi, anche per quanto riguarda le attività di socializzazione.
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