Probabilmente non tutte le mamme sanno che sono tante le piante da appartamento o da giardino che, se toccate o ingerite, possono causare gravi conseguenze per via della loro tossicità. Ma se questo non è un problema per gli adulti, non si può dire lo stesso per i bambini, specialmente per quelli più piccoli che tendono a toccare qualsiasi cosa e a mettere in bocca di tutto, compresi fiori e foglie.
Sintomi provocati dalle piante tossiche
La tipologia e la gravità dei sintomi provocati da una pianta tossica dipendono dal tipo di pianta, dalla quantità di fiori o foglie ingeriti e dall’età/peso del bambino, ma in generale tra i sintomi più comuni rientrano: allergie, bruciore alla bocca, crampi allo stomaco, irruzioni cutanee, bradicardia, vomito e convulsioni.
Cosa fare in caso di contatto con una pianta tossica?
Nel caso sospettiate che il vostro bambino sia entrato in contatto con una pianta tossica o nociva, il primo passo da fare è sciacquare delicatamente con acqua corrente potabile la parte del corpo entrata in contatto con la sostanza.
In caso di ingestione di una o più parti della pianta è invece fondamentale rimuovere eventuali pezzetti residui e lavare accuratamente la bocca del bambino.
Se i sintomi sono più gravi si consiglia di andare al pronto soccorso portando con sé una parte della pianta responsabile dell’intossicazione, mentre se il bambino ha difficoltà a respirare o ha perso conoscenza è opportuno chiamare immediatamente il 118.
Inoltre, qualunque sia la gravità dell’intossicazione, è buona regola telefonare al centro antiveleni, un servizio medico di informazione tossicologica, attivo tutti i giorni a ogni ora per consulenze riguardanti un potenziale avvelenamento.
Quali sono le piante tossiche più diffuse?
Per evitare incidenti è importante conoscere le piante tossiche in modo da eliminarle o spostarle in un luogo che non possa essere raggiunto dai più piccoli. Tra le più comuni rientrano:
- l’agrifoglio, le cui bacche e foglie se ingerite possono causare nausea, vomito, diarrea, sonnolenza e convulsioni;
- l’azalea, le cui foglie se ingerite in quantità provocano vomito, diarrea, debolezza, problemi di vista, convulsioni e coma;
- il cactus e altre piante grasse, pericolose soprattutto per gli occhi per via delle spine;
- il ciclamino, la cui linfa può causare irritazioni cutanee, mentre l’ingestione provoca problemi gastrointestinali e, nei casi più gravi, crisi convulsive;
- la dieffenbachia, una comunissima pianta da appartamento e da giardino, i cui sintomi di avvelenamento sono l’irritazione e il dolore in bocca, l’edema e l’infiammazione delle mucose orali che possono indurre importanti problemi respiratori;
- il gelsomino, velenoso in tutte le sue parti, che provoca problemi motori, debolezza muscolare, difficoltà di deglutizione, disturbi della vista, insufficienza respiratoria e crisi convulsive;
- la ginestra con sintomi come nausea, vomito, diarrea, convulsioni e coma;
- l’oleandro, velenoso in tutte le sue parti, che può provocare disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci e irritazioni di pelle e occhi.
Tra le piante natalizie suggeriamo di fare particolare attenzione al vischio, le cui bacche provocano problemi gastrointestinali, rallentamento del battito cardiaco, disturbi della vista e collasso, e alla stella di Natale, la cui linfa lattiginosa è irritante per cute e occhi, mentre le foglie e i semi se ingeriti hanno un effetto allucinogeno. Dunque, attenzione!
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