Può capitare che il pupo ci sembri pallido o ancora, possiamo avere la sensazione che non si stia alimentando correttamente, fattori che ci insinuano il dubbio che non gli manchino nutrimenti essenziali. Ma come è giusto comportarsi in questo caso? Possiamo dare degli integratori ai nostri bimbi senza che vi sia un’effettiva prescrizione del pediatra? Quando sono veramente essenziali gli integratori?
Latte materno, l’alimento completo per i bambini
Il latte materno è l’unico alimento completo che si adatta perfettamente all’organismo e alle esigenze del bambino, per questo motivo non è necessario dare delle aggiunte né pensare di somministrare integratori e vitamine a meno che non sia il pediatra a prescriverle. Gli unici elementi che necessitano di essere integrati alla nascita sono la Vitamina D utile per agevolare l’assorbimento del calcio, la Vitamina K fondamentale per la coagulazione del sangue e il fluoro, utile per prevenire le carie (a seconda del pediatra, poiché vi sono diverse scuole di pensiero in merito). In altre situazioni,gli integratori di vitamine e sali minerali sono utili quando si verifica un calo delle difese immunitarie.
Integratori ai bambini: dallo svezzamento in poi, cosa serve?
Nel passaggio da latte materno (o artificiale) ai cibi solidi tipici dello svezzamento, bisogna prestare attenzione a non far mancare nessuna pedina essenziale per la crescita. Queste sono identificate in:
– vitamine
– sali minerali
Tra le vitamine essenziali troviamo la vitamina A, utile per la pelle e gli occhi, vitamina D necessaria per l’assorbimento del calcio, vitamina E fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso, vitamina K per lo sviluppo del sistema nervoso, Vitamina C per la produzione del collagene e l’assorbimento del ferro e la Vitamina B che regola il metabolismo e migliora le difese immunitarie.
Tra i sali minerali indispensabili per un corretto sviluppo vi sono ferro, per contrastare l’anemia, calcio per rinforzare le ossa e l’apparato scheletrico, zinco, che regola il funzionamento ormonale e dell’organismo.
L’ideale sarebbe ricavare dall’alimentazione e da pochi accorgimenti gli stessi elementi che scarseggiano, ma vediamo dove e come reperirli senza bisogno di integratori.
La Vitamina D non presente nel nostro organismo viene stimolata con l’esposizione al sole; le vitamine vengono trovate in grandi quantità in frutta e verdura. La vitamina K spesso è presente nelle formule di latte in polvere.
Integratori ai bambini: riconoscere i campanelli d’allarme
L’ideale sarebbe avere un’alimentazione sana e varia in modo da introdurre naturalmente tutti i nutrimenti necessari per una crescita equilibrata, tuttavia quando si verificano stanchezza prolungata, astenia, inappetenza, debolezza, affaticamento, infezioni ricorrenti, diminuzione della concentrazione, il pediatra, dopo aver escluso qualche malattia e aver corretto eventuali abitudini sbagliate nell’alimentazione, dopo aver esaminato attentamente a cosa è dovuta la carenza, può ordinare dei cicli di integratori atti a stabilizzare e regolarizzare la situazione del piccolo. In base alla situazione soggettiva del bambino deciderà poi se somministrare un determinato elemento o direttamente un integratore completo.
Soprattutto in determinati periodi, gli integratori sono un valido aiuto per tirare su il bimbo, ossia:
– dopo lunghi cicli di antibiotici
– dopo una lunga malattia
E’ bene, prima di prendere decisioni autonome, chiedere consiglio al pediatra curante.
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