Quando si diventa genitori e il bambino inizia a crescere, uno degli argomenti che si affrontano riguarda quale sport consigliare al proprio figlio. In genere le mamme spingono verso sport “completi”, come il nuoto o la ginnastica, mentre i papà sostengono a gran voce il calcio (anche per le figlie femmine).
Chi ha ragione? In realtà, pur essendo uno sport non completo sotto vari punti di vista, il calcio racchiude tanti altri benefici come quello di essere uno sport estremamente socializzante. Dunque, quando si deve effettuare la scelta di uno sport, oltre ad ascoltare il parere dei figli, è importante anche tener conto del loro carattere, delle loro attitudini e delle eventuali loro problematiche.
Calcio: tra divertimento e socializzazione
Come già accennato, il calcio è un’ottima scelta perché spinge il bambino a socializzare e ad essere coinvolto nelle dinamiche di un gruppo (la squadra). Inoltre, è presente la figura di un adulto (il mister) il quale viene spesso identificato come una guida, un amico e un riferimento. Nel calcio, poi, non ci si annoia mai: né in allenamento né durante le partite, tanto che all’interno della squadra si creano frequentemente forti legami di amicizia.
Sviluppo fisico
Per quanto riguarda lo sviluppo fisico in un bambino, il calcio presenta alcune lacune: favorisce infatti lo sviluppo degli arti inferiori e rende piuttosto scattanti, ma non altrettanto fa con gli arti superiori. Per quanto riguarda la resistenza, in presenza di un bravo allenatore, questa verrà incrementata nel corso degli allenamenti così come le capacità cardiopolmonari. Per essere certi di uno sviluppo uniforme, i genitori possono abbinare al calcio qualche giornata in piscina.
Da quando praticarlo
I Piccoli Amici sono i bambini tra i 6 e gli 8 anni che per la prima volta si affacciano al mondo del calcio: l’allenamento sarà ludico, volto a sviluppare le capacità motorie. Si insegnerà il rispetto degli altri e delle regole trascorrendo pomeriggi di gioco all’aria aperta. I Pulcini sono i bambini tra gli 8 e i 10 anni; a questi ultimi viene insegnato il calcio come un gioco, focalizzandosi soprattutto sull’importanza del gruppo. Tra i 10 e i 12 anni troviamo gli Esordienti i quali per la prima volta ricevono un avviamento al calcio che continuerà tra i 12 e i 14 anni con i Giovanissimi. Solo in quest’ultima fase arriveranno i principi tecnico-tattici del calcio insieme alle tematiche di cooperazione e di reazione agli insuccessi non come singolo ma come squadra.
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