La notizia diramata qualche giorno fa da parte dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riguardo alla rischiosità della carne rossa lavorata ha fatto il giro del pianeta. Classificare gli affettati, i würstel e le tradizionali salsicce come probabilmente cancerogeni, infatti, ha destabilizzato fortemente l’opinione pubblica che ora si interroga sulla situazione.
Qualche precisazione
Innanzitutto è bene precisare che è la stessa OMS ad aver precisato di non avere non avere ancora prove definitive circa le evidenze raccolte: tuttavia, nel rapporto diramato lo scorso 26 ottobre, si parla di un aumento del rischio di sviluppare un cancro al colon con un consumo giornaliero di soli 50 grammi di carne rossa lavorata. Ciò è bastato per inserire la carne lavorata all’interno del gruppo più pericoloso per la salute umana, dove figurano, ad esempio le sigarette e le bevande alcoliche.
Alcuni esperti in materia, comunque, ribadiscono che esistano aspetti positivi nel consumo di carne rossa e che quanto riportato dall’OMS non significhi bandire completamente dalle tavole questa tipologia di alimento, lasciando aperta la possibilità che dovrà essere approfondita nei prossimi mesi riguardo ad una eventuale quantità non critica di carne rossa lavorata che può essere assunta senza incorrere in particolare rischi.
Questo fulmine a ciel sereno in tema alimentare che effetti potrà avere sull’alimentazione quotidiana dei nostri figli?
I nutrizionisti si stanno interrogando e come sempre nel regime di buon senso che regola le scelte, sottolineano il fatto di come sia importante evitare gli eccessi, variando di continuo le pietanze che vengono servite a tavola. Tuttavia molte mamme, ora, avranno maggior timore nel nutrire i propri figli con cibi quali affettati e würstel: gli esperti consigliano di non eliminare la carne dalla dieta dei ragazzi, optando magari per le cosiddette “carni bianche” o per i legumi, i migliori sostituti proteici della carne.
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