La balbuzie è un disordine verbale molto comune in Italia e che si riscontra prevalentemente negli individui di sesso maschile. I sintomi più facilmente riconoscibili sono l’interruzione di una parola, prevalentemente all’inizio del discorso, che porta il bambino a ripetere più volte il medesimo suono. Ma quando un genitore deve davvero preoccuparsi? Quando è il caso di intervenire e comprendere le cause remote di questo disturbo? Insomma, come facciamo a riconoscere la vera balbuzie?
Tanto per cominciare è bene dire da subito che vi è una balbuzie chiamata apparente è che è assolutamente transitoria. In questo caso non ci si deve preoccupare, basta rispettare i tempi del bambino, senza incalzarlo e senza fargli pesare la situazione. Questa forma apparente di balbuzie, infatti, è dovuta fondamentalmente a un preludio alla parola. Le motivazioni sono molteplici, da un vocabolario poco ampio fino a una determinata immaturità espressiva, apparato fonatorio non completamente formato, scarsa coordinazione dei centri motorio-verbali. Come detto però si tratta assolutamente di un fenomeno transitorio che generalmente compare attorno ai 3 anni e che si risolve spontaneamente verso i 5 anni.
La balbuzie vera e propria, invece, quella chiamata secondaria, si manifesta dopo i 5 anni, o meglio, è evidente verso i 5 anni ma si può manifestare prima, e ha dei sintomi ben ravvisabili, nonché diverse cause dalla prima. Formalmente si manifesta comunque allo stesso modo del tipo apparente, è il comportamento del bambino a dover indurre i genitori a una riflessione. Di solito il bambino si rende conto della sua difficoltà e si sente notevolmente a disagio. Può arrivare a chiudersi in se stesso inducendo una più forte radicalizzazione del problema. Sebbene non si tratti di un disturbo effettivamente ereditario, colpisce con più facilità i figli di genitori che hanno presentato questo problema.
A questo punto è bene intervenire quanto prima. Per quanto riguarda il rapportarsi con il bambino è bene non fargli notare la cosa, senza mai andare a correggere o completare le parole. Ricordiamoci che i bambini che presentano questo disordine sono bambini perfettamente normali, anzi, solitamente con una sensibilità spiccata.
Il video della settimana