Che mamma e papà sul piano lavorativo non fossero esattamente allo stesso livello era cosa risaputa. Le donne, soprattutto quelle che scelgono di diventare anche madri, vengono troppo spesso, se non discriminate, poco tutelate. Non solo, nonostante tutte le belle parole e le leggi che dovrebbero tutelare le pari opportunità, ancora oggi molte donne non vengono assunte dalle aziende se hanno figli o hanno idea di averne.
Per ovviare sopratutto a questo problema, è stato presentato un emendamento alla legge di Stabilità che dovrà essere valutato il prossimo 7 novembre. L’emendamento prevede che anche i padri debbano avere un congedo obbligatorio di 15 giorni pagato all’80% come le donne.
Facciamo un passo indietro
Il congedo di paternità era stato previsto dalla Legge Fornero, ma era circoscritto a un unico giorno di “permesso”. Il provvedimento Fornero però “scadrebbe” a dicembre. Ecco quindi che la Vice presidente del Senato Valeria Fedeli e la vice presidente alla Camera del pd Titti di Salvo, hanno presentato un disegno di legge che va ben oltre la Legge Fornero, proponendo come detto un congedo di paternità obbligatorio di 15 giorni e pagato all’ 80%.
Gli obiettivi del congedo
L’intento del disegno di legge è proprio quello di favorire la condivisione della cura del neonato e di mettere uomo e donna sullo stesso piano dal punto di vista lavorativo.
Ma è davvero così?
In molti polemizzano su questa che, se approvata, diventerebbe una legge. I detrattori, infatti, sostengono che “le mamme non mollano il loro piccolo” nemmeno al papà durante i primi giorni di vita. Bene, se questo da una parte può essere vero e sacrosanto, dato che il legame tra madre e figlio (in condizioni normali) è una cosa unica, ricordiamo che il bambino ha vissuto 9 mesi all’interno della mamma e che esiste una fase di alcuni mesi chiamata esogestazione, dall’altra è anche vero che il papà può essere una presenza preziosissima, se non imprescindibile in molti casi.
Il prezioso ruolo del papà
Il ruolo di ogni papà, appena nato il bambino, dovrebbe essere quello di proteggere mamma e piccolo, il che non significa non essere compartecipe delle cure, al contrario. Quale mamma poi non desidererebbe vedere il proprio compagno che cambia il pannolino e sbriga qualche faccenda domestica? Pensate soltanto a tutti quei casi in cui la donna vive uno stato di disagio dopo il parto, magari perché ha affrontato un cesareo con un decorso particolarmente doloroso o perché magari presenta i sintomi di un baby blues. Ecco, in questi casi più che mai il congedo di paternità di 15 giorni potrebbe rivelarsi una grandissima opportunità per la nuova famiglia, non solo, anche per i padri che vedrebbero riconosciuto il loro diritto a vivere e godersi i primi giorni del loro piccolino in ogni momento della giornata, non solo alla sera.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, invece, quello lavorativo, non resta che vedere, nel caso la legge venga approvata, quali effetti sortirà.
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Giustissimo!
Credo che l’obbligatorietà sia un primo grande passo. Personalmente al momento della nascita di mia figlia ho avuto 3gg previsti dal mio contratto ai quali ho aggiunto 2 settimane di mie ferie già pianificate per il periodo del termine della gravidanza.
Questi 15 giorni obbligatori consentiranno al padre di iniziare subito il proprio rapporto con il figlio ma anche di essere un supporto per la propria compagnia proprio quando c’è particolarmente bisogno. Il rientro a casa dall’ospedale è un momento delicato nel quale si inizia veramente, dopo l’aiuto dato all’ospedale, ad affrontare da soli cosa voglia dire accudire un neonato. Quindi, il fatto che madre e padre siano insieme è un elemento di valore.
Per il resto del periodo bisognerebbe mettere un congedo non obbligatorio ma esclusivo per il padre. E’ la stessa logica del permesso per le mamme, una parte è obbligatoria in quanto garantisce a tutte le donne la possibilità di usufruirne senza dover cedere a eventuali ricatti del lavoro e una parte facoltativa. Conosco tante donne che hanno usufruito solo della parte obbligatoria e tantissime altre che hanno sfruttato tutto il tempo facoltativo a loro disposizione.
si bravissimo, purtroppo dal punto di vista di noi donne non so quanto possa servire sul lavoro, ma per la formazione del nuovo nucleo familiare la presenza del padre potrebbe essere fondamentale e a dirla tutta, penso che quelli che si siederanno sul divano a guardare la tv saranno proprio pochi, i papà di oggi per la maggior parte hanno un ruolo attivo e se si gestiscono bene i ruoli si fa la differenza altro che!