Una bambina di due anni malata di cancro sarà la paziente più giovane che usufruirà dell’innovativo trattamento del congelamento degli ovociti, chiamata maturazione in vitro (IVM).
Questo particolare procedimento prevede il prelievo di piccole cellule immature dal corpo della paziente, gli ovociti appunto, per poi ibernarle e farle crescere in laboratorio, ed infine impiantarle dopo 20 o 30 anni per permettere la gravidanza. Così la piccola potrà diventare mamma se e quando lo riterrà opportuno.
Chemioterapia e radioterapia, nemici della fertilità
Le donne malate di cancro, per sconfiggere la malattia, devono sottoporsi a continui cicli di chemioterapia e radioterapia, che però di contro possono portare alla sterilità. Con questo sistema rivoluzionario le donne, dopo aver sconfitto il cancro, potranno coronare il sogno di diventare mamme anche a distanza di molti anni.
Una speranza per il futuro
Tim Child, medico della Oxford Fertility che ha eseguito l’operazione sulla bambina, ha spiegato che il suo staff ha esaminato il tessuto di un ovaio per individuare le uova più mature. La speranza per il futuro è quello di poter trapiantare il tessuto ovarico di una donna per fare in modo che il concepimento possa avvenire in maniera naturale.
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