L’importanza di salvare vite umane è al centro della proposta che nei prossimi giorni la Società Italiana Sistema 118 ha annunciato di voler presentare al Miur per l’attivazione di corsi di pronto soccorso nelle scuole.
Come ha dichiarato Mario Balzanelli, segretario della Società e dirigente del distretto del 118 di Taranto, già prima di avere una risposta da parte del governo i corsi potranno essere attivati, in forma assolutamente gratuita, dalle scuole che ne facciano richiesta.
L’impegno degli operatori del 118 a favore della formazione del personale che lavora all’interno delle scuole potrebbe risultare fondamentale per salvare 20 mila persone fra le 60 mila che ogni anno restano vittime di un arresto cardiaco. Un’incidenza importante si avrebbe anche sul contenimento dei decessi dovuti a ostruzione delle vie respiratorie: si stima che questi corsi potrebbero salvare il 40% delle vite.
Ma come insegnare a personale non esperto le regole basilari del pronto soccorso? L’esperienza di chi in questo campo opera da anni ha portato a elaborare percorsi formativi brevi, che già in otto ore insegnano le tecniche base. Nello specifico, i percorsi si articolano in quattro moduli, durante i quali verrà spiegato come riconoscere i sintomi di un arresto cardiaco e quali sono i movimenti giusti per eseguire un massaggio cardiaco; come usare un defibrillatore; come intervenire in caso di ostruzione delle vie aeree in bambini e soggetti adulti, utilizzando tecniche che in appena 40 secondi sono in grado di rimuovere l’ostruzione. Fra gli argomenti trattati, inoltre, le tecniche per bloccare le emorragie praticando una compressione efficace.
Ci si augura dunque che la proposta venga accolta e che la spinta a migliorare la sicurezza di tutti, insegnando a fronteggiare situazioni d’emergenza in cui l’intervento tempestivo può fare la differenza, arrivi proprio dalla scuola pubblica, dove si formano i cittadini di oggi e di domani.
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