Forse non ne siamo del tutto consapevoli, ma dare un nome alle cose, raccontare con le parole il mondo in cui viviamo è un atto magico, il più antico.
Tanto i bambini che inventano nuovi nomi per gli oggetti, quanto gli scrittori creano qualcosa che prima di loro non c’era, un universo immaginario che proprio grazie alle parole diventa concreto e conoscibile per tutti.
Stimolare la fantasia del bambino inventando storie
Inventar storie è un gioco entusiasmante, anche per i più piccoli: non si tratta di avere un approccio scolastico e mettere il bambino davanti a un compito da fare, al contrario bisogna stimolare la sua fantasia, aiutarlo – o, più spesso, farsi aiutare da lui – a guardare la realtà sotto altri punti di vista, e niente paura se il risultato saranno raccontini di poche parole, magari dalla trama illogica.
Un aiuto per stimolare la fantasia del bambino e avvicinarlo a questo tipo di gioco e farsi aiutare dai dadi inventa storie, un gruppo di 5 o più dadi che raccolgono una diversa immagine su ciascuna faccia: ai bambini bastera lanciarli tutti insieme e osservare le figure che sono uscite, così da ordinale e costruire divertenti racconti per descriverne i collegamenti.
Oltre ai dadi, in commercio esistono tanti altri giochi in scatola che invitano grandi e piccino a inventare storie sulla base degli stimoli forniti dalle immagini, vi proponiamo qui di seguito una piccola selezione:
Giocare con le parole: 3 attività da fare insieme ai bambini
Una storia si nasconde ovunque, basta trovare lo spunto per farla venir fuori, e a questo proposito vi suggeriamo qui alcuni giochi per trascorrere un pomeriggio da inventori di storie insieme al vostro bimbo.
Insalate di favole
È un esperimento che arriva dalla vulcanica mente di Gianni Rodari e sta tutto in una domanda: “Cosa succederebbe se…?”
Ad esempio, se Biancaneve incontrasse il lupo cattivo o Cappuccetto Rosso si mettesse a giocare con i sette nani? Se la Bella Addormentata fosse una ragazzina di oggi che deve svegliarsi presto la mattina per prendere il pullman e andare a scuola? Insomma, l’idea è mescolare le favole tradizionali (farne un’insalata, appunto), incrociare personaggi, cambiare epoca e ambientazioni e far nascere così storie completamente nuove.
Parole impossibili
Aprite il dizionario a caso e scegliete la prima parola che vi capita sotto gli occhi, a patto però che sia una parola piuttosto difficile, che magari neppure voi avete mai sentito dire o di cui certo il vostro bambino non conosce il significato (ovviamente, controllate prima che si tratti di una parola che non abbia contenuti violenti, sessuali o comunque non adatti ai più piccoli).
Non dovete svelare subito la definizione, al contrario stimolate il bambino a inventare la storia di questa parola impossibile senza conoscerne il significato: bisognerà riflettere sul suono della parola, immaginare com’è fatta, che colore o che sapore ha, insomma, farne un personaggio in carne ed ossa, con un certo colore di capelli e un certo modo di vestire, ad esempio.
Alla fine, quando leggerete al bambino il vero significato, sarà divertente constatare quanto vicina o lontana dalla realtà è l’identità che lui ha immaginato per quel vocabolo.
Pescatori di parole
Prendete una scatola e metteteci dentro tanti bigliettini appallottolati, su ognuno dei quali scriverete una parola: agitate bene e fate pescare al bambino – a occhi chiusi – due palline; il passo successivo è inventare una storia che ruota intorno a quelle due parole.
Ad esempio, gelato e luna, che ci fanno insieme? Esiste un gelato al gusto luna? E che sapore ha? Oppure gli extraterrestri vogliono portarsi nello spazio questo dolce golosissimo? Per i bambini più piccoli, lo stesso gioco funziona anche facendo pescare ritagli di immagini anziché parole.
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