Ci sono due linee che fanno letteralmente impazzire le donne. Non sono due fili di perle, si tratta delle due linee di un test di gravidanza, che indicano che stai per diventare genitore. Quando stanno cercando di avere un figlio, nonostante sia un semplice bastoncino di plastica e di solito succeda in un luogo non molto romantico come il bagno, quei due segni rappresentano la combinazione che spalanca loro le porte della felicità. Di solito erano già state circondate di recente da pance di loro amiche, o avevano incontrato qualche conoscente con il passeggino, e “zac” era scattata la leva che aveva aumentato dal minimo al massimo il ticchettio dell’orologio biologico dotandolo di casse acustiche degne di un raduno rock.
Nei trenta secondi successivi, però, si esaurisce quell’entusiasmo perché arriva la prima grande domanda “E adesso?” Ma è solo la prima di una lunga serie di dubbi amletici. Infatti nella loro mente si affaccia già un altro dilemma “Sarò una brava mamma?”
Così quei nove mesi prima di diventare genitore si trasformano in un giro ininterrotto sulle montagne russe delle emozioni. Che, tra l’altro, vede legato e seduto nel primo vagoncino il compagno e futuro papà. In alcuni casi sono fasi che attraversano tutte le future mamme, ma ci sono anche reazioni specifiche derivante dalle caratteristiche personali di ognuna.
Cosa può vedere un papà in questo periodo?
Uno, nessuno e centomila tipi di mamme riuniti in una sola, che si mescolano, si soprappongono, si sovrastano, si susseguono, si ripresentano… alcune volte svegliando il compagno nel cuore della notte per parlarne.
- L’intellettuale: dal giorno dopo il test va in libreria a fare man bassa di libri sulla gravidanza e sulla nascita dei figli e si buttano sulla lettura come se a momenti dovessero rompersi le acque. Dopo nove mesi hai mezza libreria dedicata alla puericultura.
- La tecnologica: per documentarsi si mette a spulciare internet sul tema della gravidanza. Contravvenendo alla regola d’oro di non usare internet per cercare argomenti medici, la navigazione in rete, anche con la complicità degli sbalzi ormonali, si trasforma in una navigazione in un mare di lacrime.
- La social: si iscrive a forum e gruppi di mamme, legge siti e blog. Si schiera a favore di questa o quella tendenza: allattamento a richiesta, svezzamento anticipato, parto in acqua o all’asciutto, epidurale, ecc. Non ha ancora mai preso un neonato tra le mani ma pensa di avere già le idee chiare. Di solito Estivil rappresenta l’Erode moderno.
- L’insicura: comprerebbe due telefoni You&Me per avere una linea diretta con il ginecologo. La puoi trovare di fronte allo specchio con il timore che la pancia cresca poco. Ogni occasione è buona per fare un’ecografia, quelle base non possono bastare. Prima della nascita il bambino ha già accumulato un numero di ore in video, quello dell’ospedale, degno di Carlo Conti.
- La miss: è quella che viene colta improvvisamente dalla consapevolezza che gravidanza vuol dire avere “il pancione”. Apostrofa aspramente il compagno rimproverandolo e colpevolizzandolo del fatto che “Non ti piacerò più! Diventerò una balena!” Il compagno sa che non deve replicare perché qualsiasi cosa sarà usata contro di lui. Ma anche il silenzio lo condanna “Vedi che ho ragione, non dici niente!”
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