Bistrattata, ridicolizzata, spesso in aperto conflitto con chi le vive vicino: è la mamma ansiosa. Oggi però voglio spezzare una lancia in suo favore: ovviamente con un pizzico d’ironia!
Ma come è fatta una mamma ansiosa? Sono 3 i suoi tratti distintivi più evidenti:
- L’urlo strozzato in gola: “Oddiooooo (seguito dal nome del figlio) non lo fareeeee!” E può trattarsi tanto del raccogliere una foglia caduta dall’albero (i germiiiii) quanto del buttarsi vestito in piscina.
- La fervida fantasia: basta che il figlio dica “ahia” per immaginarlo già in un lago di sangue.
- L’occhio di falco: la madre ansiosa vede anche dietro gli spigoli.
In realtà le madri ansiose si possono suddividere in due categorie: le nate-ansiose e le ansiose-post-figli.
Le prime sono proprio così: è come essere bionde o more, alte o basse. Non si può cambiare: anche se spesso l’ansia non è da sottovalutare. Ben gestita fa arrivare preparate agli esami universitari e rende in seguito sempre pronte alle esigenze del piccolo. Poi ci sono le ansiose-post-figli. Sono state magari bambine spericolate, adulte senza problemi e invece alla nascita del figlio, bum, ecco l’ansia.
Spesso il Signore, nella sua infinita saggezza (e grande ironia), affianca ad una madre ansiosa un padre stile Tarzan. Uno di quei padri che manderebbe i figli a correre nella neve in ciabatte, che al piumino materno oppone sempre il giubbino leggero, che magari a 5 anni si porta il pargolo in montagna tra scout e cinghiali.
Uno degli aspetti più affascinanti della mamma ansiosa è il suo rapporto di amore e odio con gli abiti del bimbo. Lo veste invariabilmente a cipolla, perché non si sa mai. La sua frase simbolo è: toglietemi tutto ma non la canotta del figlio anche in estate. Se passa due ore dai nonni, lo manda giù con una valigia perfetta per un trasferimento definitivo.
La madre ansiosa lo se è se il figlio mangia troppo (oddio l’obesità) e se il figlio mangia poco (oddio il sottopeso). La madre ansiosa perde un giorno di vita ogni volta che papà Tarzan lancia il pargolo di pochi mesi per aria e poi fa finta di non riprenderlo.
La madre ansiosa però è anche quella che, portando gli occhi pure dietro la schiena, intuisce esattamente l’attimo in cui il figlio di un anno sta per inghiottire un sasso e glielo strappa dalla bocca. Quella che, quando tutti dicono “Ma dai è solo un raffreddore”, fa una corsa in ospedale e le confermano che il piccolo ha la bronchiolite.
Quella che, in mezzo alle sue montagne di ansia, cerca la strada migliore per far crescere i figli felici (e farli vivere il più a lungo possibile). Perché in fondo l’ansia non è che una dimostrazione d’amore: tutto sta a farne buon uso.
Ti stimo, mamma ansiosa: perché io sono proprio come te!
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