Da mamme, sappiamo come frutta e verdura siano i principali alleati di una dieta sana per tutta la famiglia.
Di stagione, bio e proveniente dalla filiera corta sono le caratteristiche che non devono mai mancare alla frutta e agli ortaggi che mettiamo in tavola.
In questo periodo, è l’ora di asparagi, fragole, ciliegie, ma anche piselli e fave.
A proposito di fave, nonostante i loro benefici, dobbiamo assolutamente ricordarci che esiste una patologia, chiamata appunto favismo, che può comportare delle conseguenze molto serie a chi ingerisca fave, piselli e alcuni tipi di medicinali. Responsabile della patologia è la carenza di un enzima (glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD)), essenziale per il corretto funzionamento degli eritrociti.
Nei soggetti affetti da questa patologia, trasmissibile in via ereditaria, l’assunzione di fave (o degli altri alimenti scatenanti) provoca la distruzione improvvisa dei globuli rossi e la comparsa dell’anemia emolitica con ittero, nell’arco di 12-48 ore dall’assunzione degli alimenti. Nel soggetto colpito, il colore della pelle diviene giallo su fondo pallido, compare febbre molto elevata, le urine sono di color giallo – arancione. Naturalmente, è richiesto l’immediato intervento di un medico, comunicando i cibi e farmaci assunti nelle ultime ore prima dell’episodio.
Il favismo viene rilevato con una maggiore incidenza in talune regioni geografiche (in Sardegna nel caso dell’Italia) e, secondo le statistiche, i maschi si ammalano con forme più serie.
L’unico rimedio per evitare le pesanti conseguenze della patologia è l’astinenza dal consumo di questi legumi e delle sostanze proibite.
Per sapere se si è affetti dalla malattia, è possibile accertarlo con un prelievo del sangue che analizzi la carenza dell’enzima responsabile della patologia nei globuli rossi.
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