Nel lontano 2004 veniva approvata la tormentata Legge 40 recante le “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”: da allora ad oggi, a suon colpi la giurisprudenza ne ha ridelineato i caratteri in maniera molto significativa.
È, ad esempio, il caso della fecondazione eterologa che nel testo di legge era vietato e sul cui divieto la Corte Costituzionale ha espresso l’illegittimità.
All’indomani della dichiarazione di illegittimità, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, aveva dichiarato di promuovere la definizione di una road map che permettesse di rendere attuativa la sentenza.
Quando il donatore si cerca (e si trova) su Internet
Da allora (era il 2014) a oggi, la strada per chi vuole intraprendere la fecondazione eterologa è ancora in salita: quando uno dei due partner della coppia è sterile e la coppia decide di ricorrere al seme di un donatore esterno, il più delle volte manca il supporto delle strutture pubbliche e si finisce per trovare un donatore alla “vecchia”, ovvero utilizzando il buon caro vecchio internet.
Come evidenziato da un’inchiesta svolta da Elvira Zaccari e Filippo Poltronieri per FaiNotizia.it, le coppie sterili cercano online (su forum e chat o su banche del seme) il donatore, il quale provvede a inviare agli interessati tutte le copie degli esami diagnostici (del sangue, spermiogramma, HIV) che attestino il suo stato di salute.
Il fai-da-te insomma sopperisce le carenze che regnano sovrane nelle strutture statali sanitarie, visto che la fecondazione eterologa è oggi un lusso che solo tre regioni possono vantare.
E lo Stato?
E, così, per posta, in una confezione con azoto liquido, viene recapitato il seme. Ben si intende maschile, in quanto se la sterilità colpisce la donna, le scelte non sono tanto diverse a qualche anno fa, quando l’eterologa era vietata: o si aspetta o si va all’estero. Oppure, si mette mano al portafoglio.
Insomma, la road map tanto promessa non è diventata realtà e le coppie che vogliono avere un figlio si ritrovano in sostanza senza nessuna tutela per accedere all’eterologa. Non certo migliore è la situazione dei donatori che, oltre a donare, devono anche pagare di tasca loro gli esami medici.
Amaramente, non possiamo che concludere dicendo che fatta la legge, continua l’inganno….
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