Spesso mi è capitato di imbattermi in mamme che nella borsetta conservavano più di una boccetta di liquido disinfettante per le mani, da usare in abbondanza per sé e per i figli dopo essere stati al parchetto a giocare. Genitori spaventati da germi e batteri in ogni dove.
In molte altre occasioni mi è capitato di andare a trovare a casa coppie con bambini piccoli e vedere la mamma pulire freneticamente, e a scadenze regolari, il tappetino dei giochi del piccolo con prodotti antibatterici.
Altre volte, le mamme mi hanno raccontato di mettere in lavatrice, addirittura ogni sera, i giochi del figlio in plastica, gomma o tessuto, abbondando con disinfettanti e candeggina.
Mi sono quindi interrogata sul tema, facendo un rapido confronto con i tempi in cui io, bambina, giocavo nelle pozzanghere e facevo torte di sabbia, per poi, irrimediabilmente, leccarmi le mani.
Cosa è successo alla nuova generazione di mamme?
Il fenomeno dei genitori spaventati dai germi e batteri è definito comunemente con il nome di “mamme igieniste”: sono specialmente le mamme, rispetto ai papà, le più preoccupate che il piccolo venga a contatto con lo sporco.
Un comportamento che nasconde uno spiccato senso di ansia ed agitazione e che, manco a dirlo, penalizza soprattutto i bambini.
Se è vero che un bambino debba crescere all’interno di un ambiente sano, curato e protetto, è altrettanto vero che il contatto con germi e batteri è uno dei modi più efficaci per sviluppare in lui un completo sistema immunitario. Come reagirà, infatti, un bambino che non è stato mai esposto a microbi quando, inevitabilmente, dovrà fare il suo ingresso nella civiltà dei pari?
Senza considerare che, spesso, i prodotti utilizzati per sterilizzare le superfici ed i giocattoli (che poi i piccoli mettono in bocca) contengono additivi chimici tossici e dannosi per il corpo e aggressivi per le vie respiratorie dei piccoli.
Insomma: sì alla pulizia, no agli estremismi, per salvaguardare veramente la salute dei bambini.
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