Non sarà esagerato reagire così ad un atto d’amore? Niamh ha 14 anni e coraggio da vendere. Sceglie di compiere un gesto di grande umanità e viene punita: la scuola le rimprovera di non aver chiesto il permesso.
La ragazza inglese ha donato i suoi splendidi capelli lunghi a Little Princess Trust, un’organizzazione che produce parrucche per bambine e ragazze in lotta contro il cancro. La sua testa rasata, però, è inaccettabile a scuola e per questa ragione se ne starà in isolamento e non seguirà le lezioni con gli altri.
“Non sono i miei capelli a definire chi sono“: la ragazza ha postato su Facebook la sua difesa e i consensi non hanno tardato ad arrivare. Davvero ci si indigna per dei capelli cortissimi? La madre sostiene la figlia e ne loda pubblicamente il coraggio e il grande cuore, e così anche centinaia di persone che commentano la vicenda. In effetti, tagliarsi i capelli a zero per una ragazza è un gesto carico di intensità: è una grande trasformazione e significa mostrarsi nella propria fragilità senza averne paura. Il gesto di Niamh Baldwin è anche questo in fondo: ha regalato qualcosa che rappresentava una conferma, una protezione per lei e si è esposta, con coraggio, alle conseguenze.
La Mounts Bay Academy ribadisce le sue regole
La scuola frequentata da Niamh ammette di averla esclusa dalle lezioni, almeno fino al momento in cui i suoi capelli non saranno più lunghi di 1 cm e aggiunge che la ragazza, prima di compiere questo gesto, avrebbe potuto chiedere. Chiedere cosa? Il permesso? O chiedere le conseguenze previste nel caso in cui uno studente si tagli capelli molto corti? Immaginiamo che Niamh avesse davvero anticipato le sue intenzioni alla preside, cosa mai le avrebbe potuto rispondere lei? “Si, Niamh, puoi farlo, ma lascia almeno 2 cm di capelli…“. Quanto sarebbe cambiato effettivamente il suo aspetto? La Mounts Bay Academy è nota da qualche tempo sul web anche per il divieto esposto agli insegnanti di utilizzare la penna rossa per le correzioni dei compiti: il rosso è un colore con valenza negativa, meglio correggere con il verde!
Il gesto di solidarietà si trasforma in punizione
La ragazza ha infranto una regola che, per quanto appaia inutile e bigotta, è pur sempre una regola della scuola che frequenta. Ma guardate che cosa è stata in grado di fare: migliaia di persone ora conoscono l’associazione Little Princess Trust e altre ragazze potrebbero lasciarsi ispirare dal gesto e scegliere di fare la stessa cosa e aiutare le bambine che sta lottando contro la malattia
La scuola potrebbe finalmente l’occasione di rivedere il suo regolamento, prevedendo delle eccezioni o rivedendo la misura raccomandata per la lunghezza dei capelli. Detto tra noi, mamme, che soddisfazione avere una figlia che, serena, va incontro alle conseguenze di quello che fa, forte del fatto di aver compiuto un gesto d’amore!! E se la bambina che riceverà quella parrucca fosse figlia nostra? Brava Niamh e… GRAZIE!
Il video della settimana
trovo assurdo che in una scuola ci siano certe “regole” invece di lodare questo gesto e portarla come esempio.
In alcuni Paesi nelle scuole ci sono regole molto severe che riguardano abbigliamento, capelli e trucchi… Nella mia scuola in Australia ad esempio era proibito il trucco, e c’era la punizione anche x un semplice smalto, idem niente capelli colorati o tagli “strani”
Togliendo di mezzo il gesto senza dubbio molto nobile….ma a prescindere da questo….davvero una persona deve chiedere a qualcuno il permesso di tagliare i proprio capelli? Ma cosa siamo nel medioevo? Cioè mi viene da sorridere 😃😃 serviva forse anche qualcosa di scritto cje attestava che le era stata fatta la gentile concessione di tagliarsi i capelli?