Sono tante le donne a rischio diabete, soprattutto durante la gravidanza, per questo è importante la prevenzione e conoscere i falsi miti sulle cure che non funzionano.
Donna e diabete, come prevenire
Il 14 novembre sarà la Giornata mondiale del diabete, un’occasione per attirare l’attenzione su una malattia che può causare gravi danni. Il diabete si presenta quando c’è un eccesso di zuccheri nel sangue e può comparire a qualsiasi età.
Le parti del corpo più colpite sono gli occhi, i reni, il sistema nervoso e quello cardiovascolare, la cura migliore per tenere sotto controllo il diabete è quella alimentare. Una dieta sana fa la differenza, soprattutto per la glicemia delle mamme.
Infatti, il tema a cui è dedicata quest’anno la giornata è proprio “Donne e diabete“, perché sono i soggetti a rischio. Una donna su 10 nel mondo ne soffre e molte di queste si trovano ad affrontare la malattia durante la gravidanza, con il diabete gestazionale. Questo può provocare problemi al momento del parto, far crescere troppo il bambino e avere conseguenze per il piccolo che nasce con una predisposizione maggiore al disturbo.
I falsi miti da sfatare sul diabete
Per prevenire il diabete è importante conoscere i falsi miti che lo circondano con notizie non verificate scientificamente e che possono ingannare e confondere. Ecco cosa c’è da sapere.
- Non è vero che chi ha il diabete deve seguire una dieta specifica, basta impegnarsi nello svolgere un’alimentazione sana, variegata e un nutrizionista può aiutare in questo caso specifico.
- L’eccesso di dolci non fa venire il diabete, ma è meglio moderarne l’assunzione, quello che invece grava sulla malattia sono i grassi saturi.
- Il diabete non sempre è genetico, ma se i genitori ne soffrono si può avere una predisposizione maggiore.
- Chi soffre di questa malattia può svolgere una vita normale, anche i bambini che soffrono di diabete di tipo 1 possono svolgere le stesse attività dei loro coetanei.
- L’insulina serve per riprodurre l’ormone che viene a mancare generando il diabete, non è solo utilizzata per casi estremi, ma è la migliore terapia per la malattia.
Il video della settimana