La gravidanza è un momento molto particolare nella vita di una donna, che la rende più forte e più debole al tempo stesso.
L’apparato sensoriale ed emotivo è profondamente alterato rispetto al suo stato normale.
La musica, che agisce sul lato inconscio e impercettibile, è in grado, se ascoltata e praticata nel modo corretto, di infondere un profondo beneficio, non solo alla futura mamma, ma anche al feto. Quando un bambino ascolta una melodia, infatti, alimenta, in maniera del tutto inconsapevole, il cervello e il sistema neuro-cerebrale.
La musica in gravidanza ha un grande potere calmante. Con le sue vibrazioni e le sue melodie, è in grado di rilassare e rallentare i battiti cardiaci, dando una sensazione di benessere. Un buon modo per scacciare le sensazioni negative è quello di praticare, nel tardo pomeriggio, una seduta di rilassamento di circa 20 minuti, mettendosi in posizione comoda, ad occhi socchiusi e luce bassa. Ascoltando musica classica, brani melodici da cantare e ninna nanne, infatti, la sensazione di benessere interiore per sé e per il nascituro è paragonabile al rilassamento di una seduta yoga.
Attraverso la musica viene stimolato il sistema nervoso del feto, favorendo la comunicazione tra mamma e bambino instaurando una relazione affettiva equilibrata e serena. Infatti, tutti gli stimoli presenti nell’ambiente contribuiscono allo sviluppo acustico e sensoriale del nascituro. E la musica per eccellenza per il piccolo è la voce della mamma, una vera e propria “coccola sonora”.
Il canto della mamma, infatti, è per il bambino un’estasi di piacere. Ricordiamo, infatti, che il feto è immerso in un universo sonoro in cui il ritmo è scandito dal battito del cuore della mamma, dalla sua voce e soprattutto dalle sue sensazioni. Cantare ninna nanne e filastrocche fa sì che la madre (e il padre) si rivolgano al bambino in maniera incondizionata, con grandi benefici.
Le vibrazioni prodotte dalla voce dei genitori, infatti, vengono percepite fin dal sesto mese di gestazione e generano sul feto un massaggio attivo. Da alcuni recenti studi della Sorbonne di Parigi è emerso che la voce invade interamente il corpicino del feto. In particolare, la voce più grave del papà lo pervade dai piedi all’addome, mentre la voce più acuta della madre, dalla vita alla testa. Il canto, inoltre, aiuta la gestante a migliorare il respiro in vista del parto e, producendo le endorfine, aiuta a sentire meno il dolore.
Negli ultimi tempi si sta diffondendo la tendenza di accostare la musica ai tradizionali corsi di preparazione al parto. Un percorso guidato di musicoterapia, in cui ad esempio vengano affiancate attività sonoro-musicali, aiuta le gestanti a raggiungere uno stato di rilassamento per il benessere psico-fisico. Le ormai numerose esperienze di musicoterapia italiane ed estere confermano l’utilità di sviluppare attività sonoro-musicali, poiché la musica può aiutare la gestante a rilassarsi, a contenere l’ansia e a raggiungere uno stato di generale benessere psicofisico. Nelle sedute di musicoterapia, infatti, si aiuta la futura mamma a prepararsi alla nascita del piccolo, ascoltando le azioni-reazioni motorie in risposta al suono della voce e della musica. Ascoltando se stessa, i propri ritmi interni e il loro modificarsi con il procedere della gravidanza, la donna impara i segnali provenienti dal suo corpo e dal suo bambino.
Non solo in dolce attesa, ma anche durante il parto, l’ascolto di musica è consigliato anche dei medici e dalle ostetriche. Molte sale parto sono dotate di sistemi per poter diffondere nella stanza note rilassanti, alleviando la paura, soprattutto nelle primipare, e creando un ambiente più intimo. Da studi specifici, poi, è emerso che con la musica si riducono notevolmente i tempi del travaglio e la richiesta di analgesici e antidolorifici.
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