I gemelli nascono solo da alcune coppie, non tutte le coppie infatti sono predisposte ad avere dei gemelli, in quanto sono molti i fattori che possono influire in una gravidanza di questo tipo.
Uno studio sui database in cui sono catalogati i dati sui gemelli, pubblicato sull’American Journal of Human Genetics, è stato realizzato proprio per rispondere al quesito: perché i gemelli sono ricorrenti in alcune famiglie e non in altre?
Quali i fattori che incidono in una gravidanza gemellare
I ricercatori, che al momento stanno ponendo la loro attenzione sulle popolazioni di origine europea, hanno potuto analizzare le informazioni relative a quasi 2mila donne in gravidanza gemellare, valutando i dati relativi ai gemelli dizigoti (provenienti da due ovuli diversi) conservati in Olanda, Australia e Stati Uniti. Hanno poi cercato conferme in Islanda, grazie all’accesso ad alcuni dati relativi a 3.500 nascite gemellari e a quasi 30.000 nascite di controllo.
Riuscire a confrontare i gemelli identici (monozigoti, ovvero provenienti dallo stesso ovulo) con i gemelli diversi può essere di grande aiuto per capire quanto siano importanti i geni e i fattori ambientali nello sviluppo di caratteristiche che vanno dall’intelligenza all’orientamento sessuale.
Fecondazione assistita e parti gemellari: quale il legame?
La diffusione della fecondazione assistita ha fatto crescere il numero dei parti gemellari perché, per aumentare le probabilità di successo, si usa impiantare più di un embrione ed è così aumentato il numero dei nati gemelli.
La maggior parte dei gemelli, però, è ancora concepita in modo naturale.
La frequenza di nascite di gemelli monozigoti sembra essere omogenea nel mondo (3-4 nascite ogni mille), invece quella dei dizigoti è piuttosto variabile (si va da 6 a 40 nascite su mille, rispettivamente in Asia e in Africa). La gemellarità è considerata un indicatore di alta fertilità e la genetica gioca un ruolo determinante, a differenza dell’alimentazione che sembra influire poco, ma ancora bisogna capire quali e quanti geni sono coinvolti.
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Che scoperta… Già si sapeva che c’è una predisposizione genetica
Ovaio policistico della madre