Recentemente sono stato richiamato dalle maestre per rispondere ad alcuni problemi legati a mio figlio.
Sei anni. Prima elementare.
Cosa può essere, mi chiedo.
Pigrizia nello studio?
Aggressività con altri compagni?
Incapacità di socializzare?
Niente di tutto questo.
“È troppo veloce” dice la maestra.
“Fa i compiti troppo rapidamente e poi si annoia.”
Da quando fare i compiti troppo velocemente è diventato un problema e non un pregio?
No, secondo lei tutti devono fare le stesse cose.
Negli stessi tempi.
Nelle stesse modalità.
Perché i bambini sono tutti uguali.
Sono indeciso se intervenire e dirle che i bambini non sono tutti uguali, che ognuno è meraviglioso a modo suo, che il problema è forse legato ad alcune maestre che non sanno stimolare abbastanza gli studenti.
Poi penso che mio figlio deve fare altri quattro anni in questa scuola, non voglio che venga penalizzato per colpa mia.
Mi fermo. Anche se con fatica.
Ma non è finita.
“E poi fa troppe domande“, continua la maestra.
“Alza sempre la mano.”
“Vuole parlare sempre.”
“È un bambino molto curioso“, le dico.
“La curiosità è un sinonimo di intelligenza” aggiungo
“Non quando disturba, replica.”
Uscito dall’incontro parlo con altri genitori, richiamati come me per motivi opposti eppure analoghi.
I loro figli a quanto pare sono troppo lenti nel fare i compiti.
Attenzione, non che fanno male i compiti, ma ci mettono troppo tempo.
Che è una cosa diversa.
Mi viene da chiedere qual è la velocità giusta per le maestre?
Hanno un cronometro?
C’è un tempo massimo e uno minimo?
Cosa significa che i bambini devono essere tutti uguali?
Perché?
Pasquale è un mio amico noto per la sua lentezza.
Quando da piccolo qualcuno gli faceva una domanda lui esitava a lungo prima di rispondere.
Molti credevano fosse strano. Troppo lento.
Invece era immerso nelle possibili risposte da dare.
Pasquale attualmente ricopre una cattedra al MIT, Il Massachusetts Institute of Technology, che è una delle più importanti università di ricerca del mondo.
Lentezza.
Velocità.
Normalità.
Come possiamo dire a nostri figli, andate molto piano.
Oppure andate più veloce.
Prima elementare. Non terza media.
La verità è forse un’altra.
Diceva Socrate che l’insegnante mediocre racconta.
Il bravo insegnante spiega.
L’insegnante eccellente dimostra.
Il maestro ispira.
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