Per un bambino con la sindrome di Down la comunicazione assume un ruolo fondamentale per la crescita. Grazie a un’attenzione meticolosa allo sviluppo del linguaggio è possibile captare esigenze e ipotetici aiuti da dare al bambino. La ricerca di una comunicazione efficace è importante anche per lo sviluppo del linguaggio, che in un bambino affetto da sindrome di Down si sviluppa con più lentezza e con ritmi differenti.
Un genitore non deve sottovalutare nessun indizio. Per ascoltare i suoi reali bisogni e quindi il suo cuore deve osservare la sua comunicazione non verbale.
La comunicazione non verbale dei bambini Down
Il programma educativo di un bambino con la sindrome di Down non prevede soltanto coccole e abbracci infiniti.
Al contrario richiede interventi specifici da figure professionali che aiutino la famiglia a capire come comportarsi nelle diverse fasi di crescita. È importante affidarsi a educatori esperti nel settore che sappiano ascoltare i bisogni del bambino per cogliere tutte le sue sfumature con confronti continui e utili per il suo sviluppo comunicativo. Il genitore, insieme all’educatore e alle strutture adatte, potrà capire i tanti segnali della comunicazione non verbale del bambino fatti di gesti, sguardi, comportamenti o espressioni facciali e del corpo.
Grazie a questi segnali il bambino insegna il genitore a conoscere il suo carattere e mostra la chiave di lettura per lo sviluppo del linguaggio.
Gli stimoli e gli aiuti continui
Per un bimbo affetto da sindrome di Down è molto importante ricevere degli stimoli costanti dall’ambiente in cui vive. Gli stimoli lo aiuteranno a utilizzare i gesti in maniera sempre più articolata per avere una base che rappresenta il punto di partenza nell’apprendimento.
Grazie alla gestualità potrà integrare ciò che non ha ancora appreso con la comunicazione linguistica.
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