Anche in Italia arriva l’agriasilo, un insieme di strutture formative inserite in contesti naturali e incontaminati, che consentono al bambino di svolgere all’aria aperta le principali attività ludico-didattiche. Vediamo nel dettaglio come funzionano gli agriasili, o “asili nei boschi”.
L’agriasilo, progetto pedagogico nato in Danimarca, costituisce un contesto di apprendimento davvero speciale, grazie al quale i bambini vivono a stretto contatto con la natura e mangiano cibi sani e nutrienti. In piena armonia con i principali dettami della pedagogia green, questo progetto didattico, che si rivolge ai bimbi di età compresa tra i 3 mesi e i 6 anni, prevede che le principali attività formative si svolgano all’aria aperta. In questo modo i piccoli impareranno ad apprezzare la vita di campagna e a rispettare la flora e la fauna che la caratterizzano. I docenti, inoltre, insegneranno loro ad utilizzare materiali riciclabili come il legno e la lana, sottolineando il valore del riciclo creativo. Questa esperienza formativa, d’altra parte, consente ai piccoli studenti di osservare il ciclo delle stagioni, di scoprire i colori e i profumi della campagna e di svolgere attività manuali con prodotti rigorosamente naturali.
Questo tipo di educazione innovativa si è rivelata molto proficua, in quanto i bambini iscritti presso gli agriasili risultano più sani, più creativi, più socievoli e meno aggressivi di quelli che invece frequentano scuole di tipo tradizionale. Del resto è abbastanza ovvio che in un’aula il bambino non possa essere opportunamente stimolato e che non possa soddisfare a pieno il proprio naturale desiderio di scoperta.
Come è emerso da un’indagine condotta da Coldiretti, gli agriasili rappresentano per il 78% dei genitori italiani (circa 3 su 4) il luogo ideale dove far crescere i propri figli. Ne è una testimonianza il crescente numero di giovani imprenditrici agricole che hanno trasformato le proprie fattorie in strutture educative.
Oltre agli agriasili, lo ricordiamo, esistono anche le agriscuole, strutture formative dedicate ai bambini più grandi e che si fondano sui medesimi principi degli “asili nei boschi”.
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Giovanni Solazzo