Chi allatta al seno e lavora inevitabilmente si porrà la domanda «Quando riprenderò a lavorare come farò con l’allattamento? Dovrò interrompere?» In realtà no, non è necessario.
Vi sono molti motivi per interrompere temporaneamente l’allattamento diretto al seno: per lavoro, per motivi di salute o per impegni familiari. Qui vi spieghiamo come fare scorta di latte materno per poter comunque nutrire il vostro bambino con l’alimento migliore che ci sia: il vostro latte.
Allattamento e rientro al lavoro
Certo molto dipende da quando pensiamo di rientrare al lavoro e a quanti mesi avrà il nostro piccolo, ma generalmente il periodo concesso per l’allattamento può essere sufficiente per avviarlo al meglio.
Con piccole accortezze e un po’ di organizzazione, garantiremo al nostro bambino il suo alimento perfetto, il latte di mamma.
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Quando dovremo rientrare al lavoro non saremo impreparate perché avremo fatto una bella scorta del nostro latte che potremo far dare al bambino da chi si occuperà di lui.
Allattamento e problemi di salute: come fare?
Anche in caso di interventi o terapie specifiche è possibile continuare a dare il latte materno, opportunamente conservato (preferibilmente tirato e congelato in sacchetti appositi).
Per quanto riguarda i farmaci, grazie al rapporto del Centro Antiveleni di
Bergamo, sappiamo che la stragrande maggioranza dei farmaci assunti dalle mamme in allattamento sono risultati compatibili (nel 91% dei casi). Si parla quindi di casi molto sporadici e limitati. Ovviamente se state assumendo farmaci durante l’allattamento e ricorrete all’automedicazione, informate comunque il vostro medico o chiedete al farmacista.
Per terapie o ricoveri e interventi chirurgici, il medico ci indicherà prima del momento della sospensione indicata dal medico. Potete quindi tirarvi il latte normalmente, seguendo alcune semplici accortezze.
Come estrarre il latte?
Il latte si può tirare sia manualmente, con quella che appunto viene definita spremitura manuale, sia col tiralatte, elettrico o manuale. Il metodo migliore è quello che ci fa sentire più a nostro agio.
Il tiralatte elettrico è più veloce e pratico, ma potrebbe causare ragadi. La spremitura manuale è sicuramente molto più lenta e impegnativa, ma il nostro seno risentirà meno dello stress a cui verrà sottoposto.
Prima di procedere all’estrazione del latte, è fondamentale lavare accuratamente le mani. Inoltre, il seno deve essere pulito con acqua e sapone e successivamente asciugato con cura, evitando di esporlo a contatti con materiali non puliti.
È anche importante che tutti i componenti del tiralatte che vengono a contatto con il seno e il latte materno siano igienizzati quotidianamente. Questi componenti devono essere lavati, sciacquati e sterilizzati ogni giorno, utilizzando metodi sia a caldo che a freddo. Per la raccolta del latte, è indispensabile utilizzare contenitori specifici, in vetro o in plastica apposita, sia in formati monouso che riutilizzabili (in questo caso devono essere puliti con acqua e sapone e ben risciacquati).
Il latte va poi conservato nel modo corretto ed etichettato con data e ora in cui abbiamo tirato il latte, per non rischiare di doverlo buttare e annullare tutte le nostre fatiche.
Latte materno : come conservarlo?
Per prima cosa, il latte tirato nell’arco delle 24 ore può essere messo tutto in un unico contenitore, avendo l’accortezza di far raffreddare quello appena tirato prima di unirlo a quello che abbiamo nel frigorifero. Il latte materno può infatti essere conservato nel frigorifero per circa 4 giorni, ma la temperatura deve essere costantemente di 4°C, quindi evitiamo di mettere i contenitori nello sportello del frigo, perché la temperatura non è costante.
Se non si è certi di poter conservare a 4°C, teniamolo per un max di 24 ore per essere più sicure.
Fuori frigo, può essere conservato per un massimo di 4 ore, se non superiamo i 25° di temperatura ambiente.
Nel freezer compatto del frigorifero invece può durare per un paio di settimane, se il comparto ha uno sportello separato anche dai 3-4 mesi. Nel freezer separato dal frigo, o a pozzetto, possiamo conservarlo per 6-12 mesi. In caso di conservazione in freezer, si raccomanda di non riempire completamente il contenitore, perché potrebbe scoppiare con il liquido congelato in espansione.
Come scaldare il latte materno conservato in frigorifero
Per scaldare il latte conservato in frigo e portarlo a temperatura corporea, è possibile mettere il contenitore in acqua tiepida per alcuni minuti. In alternativa, si può utilizzare uno scaldabiberon apposito.
Importante: dopo averlo riscaldato, è consigliabile ruotare il contenitore per mescolare il grasso che può essersi separato dalla parte più liquida e anche per rendere uniforme la temperatura del latte.
Come usare il latte materno scongelato
Una volta tolto dal freezer il latte andrebbe scongelato trasferendolo nel frigorifero per circa 12 ore. In alternativa, può essere scongelato immergendolo in acqua calda, con il metodo “a bagnomaria”, ma mantenendo la temperatura massima dell’acqua a 37°C.
Non è consigliabile lasciarlo scongelare a temperatura ambiente, né è raccomandato utilizzare il forno a microonde o l’acqua bollente, perché il latte perderebbe tutte le sue proprietà nutrizionali.
Il latte scongelato può essere conservato per un massimo di 2 ore a temperatura ambiente o per non più di 24 ore in frigorifero. Altra cosa molto importante, il latte materno scongelato non deve essere mai ricongelato.
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