Eleonora Como e Sonia Zanoni, esperte ostetriche e fondatrici di “Mammalcentro“, rispondono anche questa settimana alle domande ricevute in redazione dalle mamme, soffermandosi questa volta sulla salute del perineo, il parto in acqua e la cura del neonato.
- E’ vero che è meglio ricevere un “taglietto” per aiutare il bambino a nascere invece che rischiare una lacerazione?
Le raccomandazioni scientifiche più autorevoli e recenti, prima di tutte l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sostengono che questo “taglietto” (che proprio un taglietto non è.. si chiama episiotomia) non dovrebbe superare il 15% dei parti vaginali poiché, come erroneamente si pensava fino a qualche tempo fa, NON PREVIENE assolutamente le lacerazioni spontanee del perineo. Queste ultime, se avvengono, dipendono da alcuni fattori non sempre prevedibili, ma sui quali si può in parte lavorare in qualunque momento della vita. L’episiotomia è giustificata solo in casi di grave sofferenza fetale, unico motivo in cui si rende necessario accelerare il parto: oggi questa percentuale supera di gran lunga il 15% nella maggioranza dei centri che assistono la nascita.
Ogni donna ha diverse risorse personali e strumenti che può acquisire con il supporto di una professionista competente (ostetrica, fisioterapista,..) per conoscere e rispettare il proprio perineo. Per quanto riguarda la salute del perineo durante il parto, possiamo considerare criteri protettivi quali: il rispetto dei tempi fisiologici del parto, che permettono una graduale distensione e apertura dei tessuti materni (per permettere la nascita del bimbo) mantenendoli integri; la possibilità di muoversi durante il travaglio e di cambiare posizione più volte quando se ne sente il bisogno, evitando la posizione ginecologica (supina sul lettino con le ginocchia flesse a 90°) al parto, poiché risulta essere quella più dannosa per il perineo; l’uso della voce e del respiro (che armonizzano il diaframma toracico e pelvico); l’immersione in acqua (per esempio in vasca, sia a domicilio, sia in ospedale o casa maternità); favorire la minzione spontanea della donna almeno ogni 2-3 ore in travaglio; l’uso di pezze bagnate con acqua calda appoggiate sul perineo durante la fase finale del parto (almeno 20 minuti prima della nascita del bambino).
- Salve gentili ostetriche. Dovrei partorire tra qualche mese, nel frattempo ho sentito parlare molto bene dei corsi di acquaticità per le mamme in gravidanza: quali sono i vantaggi?
Sono tanti e molteplici i benefici del parto in acqua. Tra questi ricordiamo che l’acqua:
– diminuisce la forza di gravità;
– aumenta le possibilità di movimento;
– aumenta la resistenza fisica e respiratoria;
– favorisce il rilassamento;
– Riducendo il peso corporeo, sottopone le articolazioni ad una minore sollecitazione, facilitando i movimenti e la flessibilità articolare. La spinta idrostatica poi, contro-resistenza, permette una tonificazione muscolare dolce con conseguente diminuzione del peso.
- Devo seguire una particolare tecnica per massaggiare il mio bambino?
Le mamme di tutto il mondo sanno che i loro bambini hanno bisogno di essere tenuti in braccio, di essere coccolati, cullati e toccati. L’arte delicata del massaggio infantile fa parte di quella tradizione di cura tramandata di genitore in genitore per generazioni intere. A chiedere il perché, ogni cultura risponderà in modo diverso, ma molti diranno semplicemente “E’ consuetudine”. Non è necessario seguire uno schema o una tecnica specifica per toccare il proprio bambino, è importante seguire e rispettare i suoi tempi: dobbiamo chiedergli il permesso e dobbiamo farci guidare dell’ istinto, lasciare andare i pensieri e le tensioni. E’ un momento magico, lento, gentile e divertente!
- Come medicare al meglio il cordone ombelicale del mio bambini? Ci sono particolari accorgimenti da seguire?
Il cordone obelicale fisiologicamente si secca (mummificazione) senza bisogno di particolari interventi. Sia quando ancora presente il cordone, sia dopo la sua caduta, andrebbe tenuto asciutto e pulito soprattutto alla base: c’è chi usa garze sterili e soluzione fisiologica, o un cottonfioc (o dischetto di cotone) bagnato con acqua tiepida (fatta bollire in precedenza) e strizzato, per aiutare a togliere i residui dell’essiccazione, quelli che vengono via solo passandoci sopra con il cottonfioc. La cosa più importante è asciugare e tamponare se possibile e, nelle stagioni più calde, lasciare l’ombelico più possibile aerato. Le crosticine o le pellicine non andrebbero mai tolte, per evitare infezioni: verranno via con il tempo (pochi giorni). Proprio come nelle ferite, il cordone ombelicale lascia una piccola cicatrice cadendo, che sparirà nel tempo o non si vedrà più quando l’ombelico verrà richiamato all’interno dell’addome con l’attivarsi dei muscoletti addominali del bimbo. Gli studi evidenziano che tutto quello che viene proposto per accelerare la mummificazione o per disinfettare (soluzioni iodate, nitrato d’argento, acqua ossigenata, eosina, ..) non porta a questo risultato e comunque andrebbe usato solo nei casi in cui il processo fisiologicamente, per vari motivi, non dovesse evolvere naturalmente.
Il video della settimana
Agnese Carbone molto interessante leggilo!!!
Gloria Monduzzi