Oggigiorno sono sempre più numerosi i genitori vegetariani che scelgono di eliminare le proteine animali dalla dieta dei loro figli fin dai primi anni di vita, ma per farlo occorre una certa attenzione.
Se non messo in pratica correttamente, infatti, lo svezzamento vegetariano rischia di provocare gravi carenze nutrizionali nei bebè, quindi per salvaguardare la salute dei più piccoli e scongiurare problemi dello sviluppo è opportuno farsi consigliare dal pediatra e mai improvvisarsi nutrizionisti.
Detto ciò scopriamo come procedere allo svezzamento vegetariano senza fare troppi danni.
Cominciamo dalla frutta
Lo svezzamento vegetariano così come quello normale comincia al sesto mese, quando ormai il latte materno, che fino a quel momento ha fornito al bambino tutto ciò di cui aveva bisogno per crescere, non basta più.
Si comincia sempre con gli omogeneizzati di mela, pera o banana oppure con la frutta schiacciata o frullata, senza però superare certe quantità poiché, trattandosi di alimenti ricchi di fibra, potrebbero causare coliche e disturbi intestinali.
La prima pappa: il brodino di verdure
Dopo circa una settimana dalla scoperta della frutta arriva la prima pappa, quella di mezzogiorno, ossia il brodo vegetale a base di carote, patate e zucchine da condire con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e niente sale.
Verso la fine del sesto mese il bambino potrà fare la conoscenza dei legumi, in particolare delle lenticchie rosse decorticate che, essendo appunto prive del tegumento esterno, sono più digeribili.
La pappa della sera: legumi e tofu
A partire dal settimo mese si potrà procedere con il pasto della sera alternando ceci, fagioli, lenticchie e piselli rigorosamente schiacciati e privati della buccia.
Per quanto riguarda i piselli è bene assicurarsi che il bambino non soffra di favismo tramite un semplice esame del sangue (in Sardegna è pratica comune effettuare lo screening alla nascita).
Un’altra valida soluzione per lo svezzamento vegetariano è sicuramente il tofu, che contiene solo proteine di qualità e grassi buoni. Inoltre dopo il primo anno di vita è consigliato introdurre nella dieta del bambino anche la verdura passata, magari in sostituzione del brodo, e i legumi interi.
Il parere degli esperti sullo svezzamento vegetariano
Tantissimi esponenti della comunità scientifica affermano che una dieta vegetariana ben pianificata ed equilibrata è sicura in tutte le fasi della vita dell’uomo, infanzia compresa, in quanto la carne e gli altri alimenti di origine animale non sono indispensabili per crescere sani e forti.
Di conseguenza la carne può essere tranquillamente eliminata dalla dieta del bambino a patto che le proteine necessarie allo sviluppo dell’organismo vengano assimilate attraverso cereali, legumi, verdure e frutta secca macinata, quest’ultima dopo l’anno, e che l’abbinamento cereali-legumi sia ben bilanciato.
Infine ricordiamo ancora una volta che lo svezzamento vegetariano deve essere pianificato da chi ha la competenza per farlo, quindi è fondamentale chiedere consiglio al pediatra.
Il video della settimana
Sicuramente a suo vantaggio e correrà meno il rischio di tumori e diabete . Guarda caso nei paesi poveri conoscono orrende malattie ma tumore quasi nn sanno cosa sia