Dal mese di maggio, una novità importante salterà all’occhio degli spettatori più accaniti di Rai YoYo: sparirà la pubblicità!
Anche se è una decisione non ancora ufficializzata da Rai Pubblicità, pare che il presidente della Commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico, abbia ottenuto il voto all’unanimità, per eliminare la pubblicità dai programmi per bambini di età prescolare.
E così spiega la decisione di eliminare la pubblicità dal maggior canale dedicato ai bambini: «Basta ipocrisie, ogni pubblicità è una manipolazione».
Bambini e pubblicità: una battaglia impari
A ben vedere, infatti, quella tra pubblicitari e pubblico è una battaglia impari, se il target di riferimento è il mondo dell’infanzia. I bambini, infatti, almeno fino ai sei anni non sanno leggere e non sono in grado di distinguere tra programma TV e pubblicità o tra finzione e realtà.
Nella creazione dei giocattoli e delle campagne marketing ad essi legati si fa leva sugli stereotipi legati al mondo dell’infanzia, si agisce sui desideri dei bambini. Le armi di persuasione utilizzate nelle pubblicità di oggi, dal linguaggio agli effetti speciali, con l’alto livello tecnologico raggiunto, possono fare davvero miracoli.
Da una parte, ci sono degli adulti con una cassetta degli attrezzi a disposizione: colori sgargianti, jingle, animazioni, animali, astronavi, piccoli attori bellissimi da ammirare ed emulare. Dall’altra, c’è un bambino di tre o quattro anni che prende tutto per vero.
Roberto Fico continua: «I bambini sono soggetti deboli, che sono particolarmente esposti alla natura persuasiva della pubblicità».
L’Italia per la tutela dei minori
E stando ai dati dell’Apa (Associazione Nordamericana di Pediatri), la vittoria della pubblicità sui bambini (e sulle tasche delle famiglie) è davvero schiacciante. Ogni anno negli Usa vengono spesi almeno 12 miliardi di dollari in pubblicità. Ogni bambino vede in media 20mila spot all’anno circa 55 al giorno.
E anche se nel 2010 era già stata aggiornata, a livello di Comunità Europea, una direttiva in materia di pubblicità in senso restrittivo, le contraddizioni ci sono ancora. Quindi, vietare del tutto la pubblicità per i bambini di età prescolare è un ulteriore passo avanti per tutelare i più piccoli dal classico “lavaggio del cervello” e manipolazione di idee, che è il pericolo più grande che la televisione possa mettere in atto.
In questo modo l’Italia si allineerà ad altri Paesi europei, come Austria, Danimarca, Finlandia o Belgio, in cui sono vietate le comunicazioni commerciali nella fascia di programmazione dedicata ai più piccoli. E in Svezia c’è il divieto ancora più drastico nei confronti delle pubblicità rivolte ai minori di 12 anni.
E voi, che ne pensate? Vi piace l’idea?
Il video della settimana
Era ora!!!!!👍👍👍👍 bravi! !!!!
Finalmente un’idea giusta! I bimbi sono piu attatti dalla pubblicita’ che dai cartoni … E’ un plagio…vogliono tutto quello.che vedono. Create spazi intelligenti tipo promuovere la raccolta differenziata … L’ amore x gli animali … Etc
Speriamo sia vero!
Bravi!
Magariiii
Giusto!!!
Finalmente!!!!!
Pienamente d’accordo!
E fanno bene! Mio figlio vuole tutto quello che vede! È un continuo! Soprattutto pubblicità dei giocattoli