Con l’entrata in vigore delle nuove leggi sulla sicurezza nei punti nascita e nei reparti di ostetricia, quelli che non raggiungono il limite previsto di 500 parti all’anno sono destinati alla chiusura.
Punto nascita ad Angera al di sotto del limite di sicurezza
A fare le spese di questa decisione sono, in molto casi, i punti nascita più piccoli, situati magari in zone meno centrali, che rendono quindi un servizio fondamentale a quelle mamme che vivono lontane dalle grandi città e dai grandi centri ospedalieri.
E’ il caso del punto nascita dell’ospedale “Carlo Ondoli” di Angera, in provincia di Varese, che è a rischio chiusura, e in difesa del quale si sono schierate molte delle mamme aronesi che in passato hanno usufruito dei suoi servizi.
Il punto nascita deve chiudere, le mamme di Arona si mobilitano
Anche se nel 2015 il punto nascita di Angera ha registrato un numero di parti pari a 480, questo non è bastato a garantirne la salvezza. Dal Ministero della Salute non è arrivata alcuna deroga che permettesse di evitare il peggio, e l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) si è vista costretta a disporre la chiusura del punto nascita, nonché del reparto di pediatria “per mancanza di pediatri“.
Dal 6 dicembre è scattato lo stop ai ricoveri, ed è iniziato il trasferimento di tutto il personale medico e infermieristico nei vicini ospedali di Busto Arsizio e Gallarate. Le mamme che stavano seguendo i corsi pre – parto presso la struttura, e che contavano di partorire qui, sono state costrette a cercare in tutta fretta un nuovo ospedale dove andare a partorire; uno stress in più che si trovano ad affrontare in un periodo già delicato di per sé.
La protesta delle mamme di Arona
Questa chiusura crea disagio non solo alle mamme che devono ancora partorire, ma anche a quelle che hanno già avuto il loro bambino e si rivolgono al punto nascita per ricevere consigli e assistenza.
Il 9 dicembre si è tenuta una manifestazione per protestare contro la chiusura di un punto nascita che, anche se piccolo, è fondamentale per le persone che vivono in questo territorio. corteo hanno preso parte più di 500 persone, compresi molti sindaci dei comuni limitrofi, tra cui Matteo Besozzi, sindaco di Castelletto Ticino e presidente della provincia di Novara, e il sindaco di Arona, Alberto Gusmeroli.
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