Impietosa l’ultima analisi ISTAT sul lavoro precario. Quelle che ne escono più penalizzate sono le mamme. A sciorinare numeri e dati non proprio confortanti per donne, mamme e lavoro, è il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, che in audizione alla Camera ha sottolineato che nel 2016 tra le donne il 41,5% delle occupate con lavoro atipico è madre.
Mamme e lavoro: diplomate e laureate, ma sempre precarie
A preoccupare ulteriormente è il fatto che la precarietà, paradossalmente, si accompagna a titoli di studio elevati. Infatti Alleva ha dichiarato che “L’occupazione atipica al primo lavoro è diffusa anche per titoli di studio secondari superiori o universitari e cresce all’aumentare del titolo di studio, essendo pari al 21,2% per chi ha concluso la scuola dell’obbligo e al 35,4% per chi ha conseguito un titolo di studio universitario”.
Mamme atipiche senza diritti
Donna, mamma, con titoli di studio adeguati ma precaria. C’è qualcosa che non va. E sorge il dubbio che la discriminazione sia ancora una volta nei confronti delle donne, che ancora siano diffusi i pregiudizi secondo i quali le mamme non siano capaci di conciliare tempi di lavoro e di famiglia. Con il risultato che le mamme devono accontentarsi di lavori atipici per i quali alcuni diritti ancora non sono riconosciuti.
Il video della settimana
Non é una novità
Mi è appena capitato con Poste Italiane, nonostante l’idoneità a seguito di una selezione, non mi hanno chiamata perché ho una bimba di 5 mesi e posso avere delle agevolazioni ( previste dalla legge)…vorrei rivolgermi a qualcuno perché non è giusto che l’hanno sempre vinta loro…dopo tanti anni di studio e aver conseguito una laurea mi sento dire cose assurde…