I social network sono una vera e propria rivoluzione epocale: da quando esistono, il nostro modo di comunicare è radicalmente cambiato. Siamo sempre più connessi, le distanze si sono abbattute e le nostre giornate sono scandite da “like” e condivisioni. Non c’è dubbio, poi, che i social siano un’ottima fonte di informazione e scambi d’opinione, soprattutto tra persone che nutrono gli stessi interessi e condividono la loro presenza in gruppi specializzati.
Anche tra le mamme spopola l’utilizzo dei social, sia per cercare notizie e informazioni varie, sia per condividere con gli amici foto, status e link. E a proposito di condivisioni, è praticamente impossibile quantificare il numero di foto e aggiornamenti che riguardano i nostri figli che ogni giorno popolano le home page dei nostri contatti. Mamme e social network: un binomio oramai affermato: sui canali social si postano foto, video, articoli, si commenta e si interagisce con altre madri.
A questo riguardo, ti sei mai chiesta se stai esagerando? Ci sono alcuni comportamenti che adottiamo sui social, infatti, che possono renderci un po’ pesanti. Per esempio, sei sicura che tutti, ma proprio tutti vogliano vedere le foto del tuo pancione, mese per mese, e scoprire di quanti centimetri è cresciuto? E che tutti, giorno per giorno, vogliano sapere se il tuo bimbo ha fatto la pupù nel vasino, se ha pronunciato la parola “pizza” o se ha picchiato il compagnetto dell’asilo? E che dire delle centinaia di foto del bambino ripreso da ogni angolazione possibile, postate con frequenza anche giornaliera?
Ebbene sì, sembra che tali comportamenti non siano troppo apprezzati dagli utenti. È pur vero che, quando si diventa mamme, non vediamo l’ora di urlare ai quattro venti quanto amiamo il nostro pargolo, e vorremmo che tutti vedessero le cose stupende che fa, i suoi sorrisi, i suoi discorsi ecc., ma quando pubblichiamo ossessivamente tutto ciò che riguarda nostro figlio, rischiamo di diventare… insopportabili!
Riflettiamo un attimo: nessuno condanna l’uso dei social e la condivisione di ciò che sta a cuore, ma è proprio necessario farlo così spesso? E poi, se condividiamo proprio tutto, siamo sicure che stiamo assaporando ogni momento con nostro figlio?
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