Da sempre si sente dire che non si può svezzare i lattanti col caldo, ma perché poi lo sappiamo davvero o ci fidiamo delle dicerie popolari? Iniziamo con il contestualizzare quest’affermazione che, va detto, non è certo figlia dei recenti studi. A pensarla così, infatti, erano soprattutto le nostre nonne, in molti casi anche le nostre mamme, ma loro più per “tradizione” che per reale necessità. Facciamo un passo indietro. In passato, effettivamente, svezzare il bambino durante l’estate, quindi col caldo, non era una prassi utilizzata. Questo principalmente per un motivo: la paura delle infezioni intestinali, quindi vomito e diarrea.
E qui occorre fare un distinguo. In passato è vero, non essendoci i sistemi di refrigerazione che ci sono oggi, conservare gli alimenti poteva essere ben più complesso e il cibo molto più facilmente arrivava a degenerarsi col caldo. Certamente togliere il seno per dare al bambino della carne, magari non esattamente fresca, non era effettivamente una buona idea, così come un uovo o del latte vaccino potenzialmente andato a male. Ma siamo razionali, si trattava più che altro di una paura, in quanto anni fa c’era ancora lo spauracchio della gastroenterite, che veniva vista come potenzialmente letale per i bambini. In effetti lo era, ma qui parliamo di bambini di circa uno o due anni: ricordiamoci che ai tempi si svezzava molto più tardi rispetto a oggi.
Erroneamente, invece, si attribuiscono al caldo altri tipi di disturbi. Parliamo di gastroenteriti infettive. Ecco, queste non sono causate da un cibo avariato, bensì da alcuni virus, come il rotavirus, che proprio durante l’inverno ha il suo picco di contagio. In ogni caso, essendo infettivo, si deve eliminare il rischio di contagio, non il cibo. Altre intossicazioni dovute invece all’ingestione di cibo contaminato sono dovute a una cattiva preparazione dello stesso, quindi magari a dei surgelati che vengono decongelati e ricongelati o uova di galline infette che possono trasmettere la salmonella, a prescindere dalla stagione.
Si suppone che nessuno dia ai propri figli cozze o funghi durante i primi anni di vita, quindi il rischio di intossicazione si abbassa notevolmente se si sta attenti alla preparazione del cibo. In buona sostanza d’estate si può svezzare il bambino? Ovviamente sì, se lui è pronto. Facciamogli trovare in tavola cibi freschi e poco elaborati, lasciando che sia lui a scegliere da dove cominciare.
Il video della settimana
io ho iniziato lo svezzamento a quasi 5 mesi..ed era Aprile..ora ha 9 mesi e mangia tutto..tranne ancora l’uovo…
Noi abbiamo iniziato 3 settimane fa e la pappa “salata” gli piace e la mangia di gusto! La frutta invece per nulla.. Ha 7 mesi.
Io inizierò i primi di agosto
Ho iniziato il divezzamento quando mio figlio aveva sei mesi…era giugno e non ha fatto una piega!
Mio figlio farà 6 mesi tra 1 settimana. Allatto al seno. Da qualche giorno rifiuta la frutta (prima mangiava quasi ogni giorno tutto il vasetto) e della pappa mi mangia 10-15 cucchiaini e poi piange… Vuole la tetta! Nn so se é per il caldo (comunque tengo acceso il deumidificatore è in casa si sta bene!) o i dentini (ne ha 3 che gli stanno crescendo)…
la mia non ne vuole proprio sapere.
Sono riuscita ad integrare solo frutta, per il resto ne semolino, ne mais e tapioca, la pastina l’ha apprezzata per un giorno, io contentissima, ma ora solo latte, riproverò tra un po’ e che Dio me la mandi buona.