Così come per l’elaborazione di un lutto o altri eventi che coinvolgono la società come il terrorismo, anche per una malattia grave capita che il genitore sia indeciso se dire la verità ai propri figli oppure nascondere il problema che coinvolge la famiglia.
Le malattie gravi, infatti, non condizionano soltanto l’umore degli adulti, ma possono portare malessere e disagio ai bambini, che inconsapevoli di cosa stia accadendo in casa, vengono coinvolti in un stravolgimento della routine quotidiana.
Parlare di malattie gravi con i bambini: perché è difficile
Risulta difficile parlare di malattie gravi con un bambino perché un genitore tende sempre a tutelare suo figlio, vuole evitargli dolori e sofferenze, cerca di fargli apparire il mondo colorato e felice.
Il genitore deve gestire la situazione senza far soffrire il bambino, ma non sempre sa qual è il comportamento giusto per addolcire il problema, dare meno dolore a suo figlio. Come adulto conosce la sofferenza, sa che cosa si prova quando si soffre e vorrebbe evitare in tutti i modi che suo figlio affronti un dolore così grande come quello della malattia di un nonno o di un parente.
Dirlo o non dirlo: che cosa fare?
Che cosa si può fare per gestire questa situazione? Se è vero che un bambino non può capire che cosa significa avere una malattia tumorale come un adulto, è bene che non gli si tenga nascosto il problema. Gli psicologi consigliano di dire la verità sulla diagnosi di una malattia tumorale. Il genitore deve trovare le parole giuste, quelle più indicate per l’età del bambino. Un figlio, oltre ad averne diritto, desidera conoscere che cosa sta succedendo intorno a lui.
Per il bambino, qualsiasi sia la situazione della malattia, non deve esserci nessuna sorpresa da un giorno all’altro. Silenzio, maschere di facciata e tristezza nascosta non tutelano il bambino dal dolore; molto meglio attenuare la sofferenza e dosarla in base alla sua età.
È molto importante instaurare un dialogo con il bambino, ascoltare che cosa pensa su quello che è accaduto al parente malato. Il genitore non deve opprimerlo o soffocarlo di emozioni, non deve chiedergli mille volte al giorno se si sente bene o se sta soffrendo, ma non deve nemmeno evitare di prendere il discorso per paura che il bambino soffra parlandone.
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