Piagnucolare e lamentarsi è un aspetto inevitabile, per molti versi, dei nostri bambini. Noi genitori lo sappiamo, ci arrendiamo all’evidenza e cerchiamo soltanto una maniera efficace per tenere sotto controllo i capricci e i lamenti dei piccoli. A volte, però, farli smettere sembra davvero un’impresa eroica e spesso questo atteggiamento capriccioso del bimbo può trasformarsi in una specie di ricatto morale fatto verso noi mamme, una sorta di escamotage con cui nostro figlio sa di poter ottenere quello che vuole.
Dunque, resistere spesso è un dovere per la loro educazione e crescita: come farlo lo vediamo assieme in questa breve guida.
Perchè i bambini piagnucolano?
Il primo e principale motivo per cui i nostri piccoli in genere tendono a piagnucolare e lamentarsi è il poco controllo genitoriale. Spesso, infatti, noi mamme tendiamo a concedere al nostro bambino ogni sua richiesta al primo lamento, così da tirare corto l’eventuale trattativa all’orizzonte.
Quindi, piuttosto che avventurarci in una serie (spesso lunga ed estenuante) di botta e risposta, cerchiamo di sbrigarcela con un semplice “va bene” al primo piagnisteo. Questo, però, si traduce in un senso di impotenza e di frustrazione da parte nostra e presto saremo quasi completamente assoggettate al volere del piccolo, che a sua volta non farà altro che chiedere sempre di più.
Capricci dei bambini: l’incapacità di accettare un no
Altre volte, invece, il lamento di nostro figlio rappresenta la sua incapacità di perdere o di accettare un “no” ben assestato da parte da parte nostra. Ed è lì che, ovviamente, dobbiamo resistere e difendere la posizione. Inoltre, il lamento o i capricci costituiscono anche la prima modalità in cui il nostro piccolo, soprattutto se in età prescolare, può esprimere il suo dispiacere o la sua frustrazione rispetto a un ordine o a un rifiuto della mamma. Lamentarsi per un bimbo che ancora non possiede la capacità di linguaggio è la via più rapida per esprimersi e, naturalmente, attirare l’attenzione.
Per i bimbi più grandi, invece, può essere un modo per attirare l’attenzione nel momento in cui si sentano meno tutelati e seguiti da noi. Mano a mano che il piccolo cresce, infatti, una buona mamma dovrebbe allentare un po’ la presa, cercare di osservarlo più che di assisterlo, cominciare, insomma, a lasciargli un’autonomia di manovra sempre sotto un’attenta supervisione. Spesso, in questa fase di apparente distacco, nostro figlio può utilizzare i lamenti e i capricci per non affrontare la paura di ritrovarsi da solo davanti a una situazione.
Capricci dei bambini: la causa è anche lo stress
Tuttavia, può accadere anche che il lamento o la tendenza a piagnucolare spesso costituiscano una sorta di immaturità relazionale ed emotiva del bambino, che non è in grado di gestire in modo “normale” una situazione di stress emotivo traducendola in uno scoppio d’ira o in un lamento senza fine.
Il bambino può soffrire di stress per motivi diversi: dalle aspettative di noi genitori, alle richieste che gli facciamo, fino a causa dell’ambiente che lo circonda. È sempre bene, quindi, cercare di comprendere a fondo le ragioni di un’eventuale instabilità di nostro figlio, dei suoi lamenti e del suo malessere, cercando di capire se si tratta semplicemente di capricci o di un vero malessere che andrà naturalmente affrontato con i giusti strumenti.
Un altro motivo piuttosto diffuso per cui a nostro figlio può capitare di lamentarsi e piagnucolare è la stanchezza eccessiva, magari dopo una notte insonne o se non si sente molto bene. In questo caso, i capricci sono assolutamente normali e in genere spariranno appena tornerà in forma.
Come far smettere un bambino di piagnucolare
In generale, è il tempo, come spesso accade, la strategia migliore. Con la crescita nostro figlio supererà da solo molte situazioni di disagio e quindi tenderà a lamentarsi meno e a fare meno i capricci. Tuttavia, soprattutto se come ogni mamma non hai molta pazienza di aspettare che questa fase passi da sola, ci sono delle strategie per gestire i capricci e i piagnistei.
La prima strategia e la più importante che tu possa mettere in atto ed è la comprensione. Cerca di essere emotivamente connessa con il tuo piccolo per capire l’origine dei suoi lamenti e per poter escogitare anche il modo più adatto per approcciarli e risolverli. Ascoltalo, prova a comprenderlo, prova a farti spiegare il lamento in modo più chiaro, così da metterlo anche alla prova, sintonizzati insomma sul suo bisogno emotivo e così saprai come gestire la crisi. Occorre pazienza, tempo, predisposizione. A volte occorre anche un po’ di pratica.
Per sintonizzarsi emotivamente uno degli strumenti che possiamo usare, da madri, è il contatto visivo, lo sguardo. Mettiamo al centro della nostra attenzione il lamento di nostro figlio, anche visivamente. Quindi, chiediamo spiegazioni, soprattutto nel caso in cui il bambino sia già in grado di parlare e spiegarsi, ripetendo quello che il piccolo dice e cercando anche di parafrasarlo. Il solo fatto di ascoltarlo e ripetere quello che dice, spesso, lo induce a smettere di lamentarsi, perchè lo pone al centro del’attenzione e lo fa sentire immediatamente rassicurato: i suoi desideri sono importanti per noi.
Cosa fare quando il bambino vuole attirare la nostra attenzione
Se, poi, il lamento è una specie di meccanismo con cui normalmente nostro figlio cerca di attirare la nostra attenzione, soprattutto in quei giorni in cui siamo particolarmente indaffarate, bisognerà sostituire l’istinto a ignorare il lamento con una spiegazione e una rassicurazione, magari dicendogli “Amore, mi sbrigo a sistemare qui e mi spieghi cosa ti succede“.
Naturalmente il dialogo con un bimbo che sappia già esprimersi è relativamente semplice o comunque fattibile, al contrario, se il bimbo è ancora molto piccolo cosa possiamo fare per capirlo? Sicuramente abituarlo, anche sotto forma di gioco, a trovare delle soluzioni alternative per dirci come si sente, magari con dei colori, con un disegno, con delle immagini, con degli animali in cui possa immedesimarsi. Cerchiamo sempre di incoraggiare nostro figlio a esprimersi, utilizzando il linguaggio, un codice condiviso, delle immagini o anche una sorta di lingua segreta tutta nostra che vada al di là delle parole.
Diminuire i capricci favorendo l’autonomia
Un metodo infallibile, comunque, per provare a ridurre il più possibile l’atteggiamento capriccioso di nostro figlio è insegnargli a essere più autonomo possibile, così da trasmettergli maggiore sicurezza e controllo della sua vita e non dargli motivo di lamentarsi. Quello che vuole può ottenerlo da solo, se realizzabile, quindi non serve piagnucolare.
Se invece il malessere deriva da un sovraffollamento della sua vita, perchè senza nemmeno accorgercene gli abbiamo riempito ogni momento della giornata, smettiamo subito! Lasciamolo annoiare, riposare, respirare, consentiamogli di rilassarsi in una zona relax anche fatta ad hoc in casa, una sorta di piccolo rifugio in cui potersi isolare.
E alla fine di tutto, c’è sempre il metodo più antico e naturale del mondo, fatto di amore incondizionato e di abbracci, che è il più valido ed efficace per ogni mamma.
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