Quale bambino direbbe di no a una caramella, a un biscotto o a un cioccolatino? Nessuno! Questo perché il gusto dolce ha per i bimbi un effetto molto più attraente rispetto ai sapori salati o aspri.
La definizione del gusto, infatti, inizia già nella pancia della mamma. Il feto riesce a percepire i cambiamenti di sapore del liquido amniotico a partire dalla 12^ settimana, quando si formano le papille gustative sui bordi e sulla parte posteriore della lingua. Esistono quindi delle vere e proprie preferenze di gusto innate e il dolce è il sapore prediletto fin dal grembo materno. Studiando le reazioni del feto al contatto con il dolce, si notano espressioni facciali di tranquillità e soddisfazione al contatto con una soluzione di zucchero diluito, mentre il sapore aspro viene accolto a labbra serrate.
Il dolce viene percepito come gusto di “sicurezza” non solo a livello sensoriale, ma anche psicologico. Gli organi di senso infatti sono strettamente collegati a quelli del sistema nervoso centrale. Ecco allora che il gusto dolce, per sua stessa natura, viene percepito anche dal cervello come gratificazione psicosensoriale, che crea assuefazione diventando ben presto un’abitudine, soprattutto nei primi anni di vita. Per questo è bene che le future mamme non assumano troppo zucchero in gravidanza, che potrebbe creare una dipendenza “innata” al proprio bambino.
La predilezione per il gusto dolce permane per tutta l’infanzia e l’adolescenza per registrare un lieve calo solo nell’età adulta, e determina quindi fin da subito le preferenze dei sapori. Con lo svezzamento il senso del gusto si affina grazie al rapporto sempre più intenso con gli alimenti e in questa fase la consistenza dei cibi, lo stato d’animo del bambino, l’ambiente che lo circonda assumono un ruolo molto importante.
Dal momento però che lo zucchero, insieme naturalmente a grassi e calorie, è uno dei responsabili delle disfunzioni di peso in età pediatrica, occorre fare attenzione alla quantità di dolci che mangiano i nostri bambini, per non rischare di andare incontro all’obesità. Il consiglio primario è quello di una dieta variegata e diversificata con piccole quantità di ogni sostanza nutritiva.
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