Durante l’allattamento succede che molte donne si accorgono di perdere i capelli. Da qui nasce l’associazione allattamento-perdita dei capelli, ma quanto c’è di vero? Niente! “Eppure io i capelli li perdo veramente” obietteranno in molte, e in effetti è così, ma c’è una spiegazione assolutamente razionale e che è più legata al periodo della gravidanza che non a quello dell’allattamento.
Tanto per cominciare bisogna conoscere il ciclo vitale dei capelli per capire bene cosa accade. Un capello nasce, cresce e muore. Queste tre diverse fasi sono conosciute come fase anagen (nascita e crescita) catagen (periodo di stasi) e telogen (caduta). Tutto questo è un processo assolutamente normale e naturale, e si manifesta diverse volte nel corso della vita. Ma allora l’attinenza con l’allattamento? Come detto nessuna, ma con la gravidanza l’attinenza c’è. Infatti in questo particolare periodo c’è un aumento del livello degli estrogeni e delle gonadotropine. Per questo motivo, a causa dell’azione degli ormoni, la fase di crescita (anagen) si prolunga.
Se solitamente si perdono un centinaio di capelli al giorno, durante la gravidanza questa caduta rallenta sensibilmente. Una volta partorito però, il livello degli estrogeni cala e torna nella norma, di conseguenza anche il processo vitale dei capelli riprende il suo ciclo. Ovviamente, poiché durante la gravidanza non si sono persi i capelli che normalmente cadono tutti i giorni, dopo il parto si registra una caduta più massiccia. Semplicemente una “compensazione”, ecco di cosa si tratta, e che avviene anche se non si allatta al seno.
Resta tuttavia il problema della perdita dei capelli. Spesso, infatti, la capigliatura si dirada parecchio e assume un aspetto poco curato e opaco. Per molte il rimedio è un taglio netto, in realtà è stato dimostrato che il taglio a poco serve. Bisogna avere un po’ di pazienza e aspettare che si ripristini il normale ciclo del capello; in breve tempo la capigliatura tornerà splendente come prima.
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