Una recente ricerca ha studiato il rapporto tra tempo trascorso sui social network e lo sviluppo di disturbi riconducibili allo spettro dell’autismo nei bambini.
Il tempo che i bambini trascorrono su Facebook e sugli altri social network è pericoloso per una serie di motivi, tra cui la difficoltà dei piccoli nel riconoscere le emozioni facciali di altre persone. Più sono coinvolti da immagini bidimensionali, non reali, meno riescono a interpretare i sentimenti di chi gli sta davanti. Un comportamento che si riscontra anche in chi soffre di disturbi dello spettro autistico.
Un autismo “virtuale” che spaventa le mamme
Gli scienziati che hanno condotto questa ricerca hanno evidenziato come i bambini che sono incapaci di leggere le emozioni facciali abbiano meno amicizie di qualità, socializzano con difficoltà e da grandi non sapranno capire se chi hanno di fronte mente o è sincero, ad esempio.
Il consiglio è quello di portare i piccoli a giocare tra coetanei, di farli interagire con persone reali solo così potranno acquisire abilità sociali di empatia.
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