Prende il nome di Rei, reddito di inclusione. Coprirà il 40% delle persone considerate in uno stato di povertà assoluta e fa parte del progetto Sia, sostegno all’inclusione attiva.
Dal 1 gennaio 2018, il «Il Rei è legge: un aiuto alle famiglie più deboli». Con questa comunicazione del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni si chiarisce meglio l’azione di supporto alle famiglie italiane.
Chi può ricevere il reddito di inclusione
Il decreto attuativo è stato approvato il 28 agosto. Ma che cosa è nello specifico il Rei?
Si tratta di un assegno mensile che varia in base alla situazione familiare e che inserisce la persona che ne ha diritto in un progetto di aiuto sociale e professionale. La famiglia che può riceverlo ha un ISEE non superiore ai 6.000 euro annui e un patrimonio immobile non superiore ai 20 mila euro, a prescindere dalla casa di abitazione.
Rei: priorità alle famiglie con bimbi disabili o minorenni
Dato che per ora il progetto copre solo il 40% delle persone povere, con il Rei si darà precedenza alle famiglie con figli con disabilità o minorenni, a donne in stato di gravidanza e a disoccupati che hanno superato i 50 anni.
Il video della settimana
Elemosina pre-elezioni? Potete mettervela in quel posto!