Si terrà il 21 novembre 2017 il ricorso della Regione Veneto davanti alla Corte Costituzionale sul tema dei vaccini obbligatori. Sarà in quell’occasione che verranno chieste risposte al Capo dei Ministri, ed al ministro Lorenzin, sui motivi dell’obbligo vaccinale. Secondo la Regione Veneto, infatti, non sussiste, ad oggi, pericolo di epidemia od effettiva epidemia in corso, tale da giustificare una presa di posizione così netta e decisa sull’argomento vaccinazioni. Inoltre, sempre secondo le autorità politiche che governano il Veneto, l’esclusione dalla scuola pubblica dei bambini non vaccinati, porterebbe ad una discriminazione vietata dalla stessa Costituzione Italiana. Pertanto, secondo la loro linea di pensiero, la legge sui vaccini è incostituzionale e debba essere rivista.
Le motivazioni del ricorso contro il Governo
Il 7 giugno 2017 è entrata ufficialmente in vigore la legge che prevede l’obbligo vaccinale, verso 9 patologie infettive o potenzialmente pericolose per la vita, per tutti i bambini che frequentano la scuola dell’obbligo. Questa decisione ministeriale ha sollevato non pochi dubbi, polemiche e contraddittori, in quanto non accettata e compresa da alcuni partiti politici e da molti genitori. Per questo motivo la Regione Veneto, ribellandosi al concetto di obbligatorietà, ha richiesto un confronto con il Governo, per ottenere risposte chiare e precise sul perché si sia imposta questa legge.
Gli argomenti che si discuteranno davanti alla Corte Costituzionale
Al ricorso del 21 novembre presenzieranno anche alcuni rappresentanti dell’Associazione Amev, che si occupa di bambini in cura tramite ematotrasfusioni a causa di patologie generate (a loro avviso) in concomitanza con i vaccini. Si chiederà al Governo, quindi, di discutere nuovamente della possibile correlazione tra vaccinazioni e malattie ematiche, psichiatriche o neurodegenerative. Le Associazioni dei malati e dei genitori forniranno le loro documentazioni, mentre il Governo sarà esortato a rispondere in modo preciso, portando prove ufficiali e dati trasparenti per controbattere alle accuse.
Contro le case farmaceutiche
Un altro punto di discussione importante, che sarà trattato durante il ricorso tra Regione Veneto e Governo, davanti alla Corte Costituzionale, è l’ipotetico accordo tra lo Stato italiano e le multinazionali che si occupano della vendita dei vaccini. Sarà chiesto ai rappresentanti ministeriali di illustrare con efficacia e trasparenza i dati ufficiali dei costi sostenuti per la campagna vaccinale di massa, per smentire i dubbi che circolano sulla possibilità di accordi economici con alcuni colossi della farmaceutica.
Cosa succederà dopo?
Questo contraddittorio storico, tra una Regione e lo Stato, potrebbe aprire sull’argomento “vaccini obbligatori” due strade, entrambe di svolta. Si potrebbe assistere ad una revisione di una legge fortemente, voluta dallo Stato, o alla definitiva smentita di retaggi culturali e mala-informazione sulle vaccinazioni, chiarendo le idee a molti genitori e convincendoli dell’efficacia vaccinale.
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