Negli ultimi anni, lentamente e senza troppo clamore, il rugby sta piano piano scalfendo l’egemonia indiscussa del calcio come sport da far praticare i bambini e ragazzini. Complice anche il recente Mondiale, il rugby è uno sport sempre più su misura di bambino e, in particolare, nella fascia d’età fra i 6 e i 14 anni.
A differenza di quello che comunemente si pensa quando si parla di rugby, non è uno sport così violento come sembra, anzi. Nella fascia d’età infantile le azioni violente e pericolose sono assolutamente bandite e, inoltre, il rischio infortuni e traumi è assimilabile al calcio, a detta degli esperti di medicina sportiva.
Perché scegliere il rugby?
1. Favorisce il senso di squadra
Premesso ciò, va sicuramente sottolineato che, fra le cose che il rugby può insegnare ai bambini, c’è il senso di squadra: in questo sport, la turnazione fra chi gioca e chi non gioca è molto elevata e le probabilità di rimanere “in panchina” sono davvero basse.
2. Insegna la disciplina
Inoltre, nel rugby è fondamentale che nessuno contesti l’arbitro, in quanto a rimetterci non è solo il singolo giocatore, bensì la squadra.
3. Sviluppa gli schemi motori
A livello fisico, il rugby insegna a sviluppare gli schemi motori, come correre, saltare e rotolarsi, cosa che nella nostra evoluta società del III millennio è sempre meno frequente per i bambini.
4. L’importanza dell’allenatore: una guida
Non manca poi l’importanza del ruolo dell’allenatore che, come in tutti gli sport, deve essere il collante della squadra, stimolando, spronando e allo stesso tempo educando i suoi ragazzi.
Insomma, il rugby è uno di quegli sport che possiamo sicuramente prendere in considerazione per i nostri ragazzi: non solo per lo le potenzialità con cui fisicamente i nostri ragazzi si possono mettere in gioco, ma anche per quanto riguarda la sfera emotiva e sociale.
Non di solo calcio, dunque, potranno crescere i nostri ragazzi: fra le alternative sportive, non sottovalutiamo il rugby, attività completa in tutti i sensi.
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