Se vi siete accorti che vostro figlio dice qualche piccola bugia non c’è da preoccuparsi: la sindrome di Pinocchio, infatti, anche nei bambini più bravi e ubbidienti, è del tutto normale. Tuttavia è necessario cercare di insegnare loro a non mentire più: per farlo, però, i metodi bruschi e le punizioni non servono, anzi.
Stimolare un bimbo a dire la verità attraverso le punizioni, infatti, non ha alcun effetto positivo sul suo comportamento. Ad affermarlo è una ricerca condotta in Canada, più precisamente alla McGill University di Montréal, dove alcuni studiosi hanno coinvolto in un esperimento quasi 400 bambini in età compresa tra i 4 e gli 8 anni, per studiare le loro attitudini verso le bugie.
Le modalità dello studio sono state davvero semplici quanto efficaci: i bimbi sono stati invitati a trascorrere un po’ di tempo, senza genitori, in una stanza. All’interno di questo spazio, i piccoli erano liberi di poter fare qualsiasi cosa, tranne guardare i giochi che erano stati collocati su un tavolo dietro di loro. Ovviamente, ad osservare i giovanissimi, l’occhio vigile di una telecamera nascosta in grado di filmare tutto ciò che accadeva nella stanza.
Finito il tempo, i ricercatori hanno chiesto ai bimbi se avessero o meno dato una sbirciatina ai giocattoli: tutto questo con l’obiettivo di capire quanti di loro avessero detto una bugia su quanto effettivamente accaduto.
Punizioni o dialogo?
I dati, alla fine dello studio, riportano che oltre 2 bambini su 3 hanno guardato i giochi. Solo il 2% di loro, però, lo ha confessato.
Da qui nasce il consiglio: per stimolare i piccoli a dire la verità, gli esperti hanno creato 2 gruppi distinti, il primo dei quali è stato minacciato di punizione in caso di menzogna. Nel secondo gruppo, invece, lo stimolo alla verità è stato dato dal dovere etico e morale nei confronti dei bambini stessi e degli adulti.
Il risultato è stato che questo gruppo di ragazzini ha “vuotato il sacco” più tranquillamente e felicemente rispetto a quelli per cui si prefigurava un castigo.
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