La SBS è la sindrome da scuotimento del neonato: e ha fatto sempre molto discutere sia in ambito medico che in ambito legale.
È infatti notizia di questi giorni che in Gran Bretagna è stata condannata la neuropatologa pediatrica Waney Squier che difendeva dei genitori accusati di aver causato la morte dei figli che avevano tra uno e 19 mesi. Infatti la donna avrebbe sistematicamente mentito davanti al giudice, negando sempre che le lesioni fossero state causate dallo scuotimento.
Ma c’è un ma: infatti secondo gli avvocati che difendono la neuropatologa, sono i sintomi della stessa sindrome da scuotimento che posso far nascere dubbi più che legittimi. In pratica: esiste davvero la sindrome da scuotimento?
Facciamo un passo indietro e andiamo a vedere di cosa si tratta.
Sindrome da scuotimento: quando diventa abuso?
La sindrome da scuotimento o da neonato scosso, in realtà non è una sindrome: è un abuso. Un genitore o chi si occupa del bambino, perde la pazienza con lui e lo scuote violentemente avanti e indietro, magari per farlo smettere di piangere.
Ma quando il bimbo è molto piccolo, i muscoli del collo sono ancora deboli e quindi non sono abbastanza resistenti per tenere su la testa. Scuotere un bambino di questa età, può provocare ematomi agli occhi, emorragie intracraniche, danni al cervello.
Un bambino scosso violentemente può riportare danni permanenti nell’80% dei casi e morire nel 30%
Eppure quella che era data come una certezza, sembra non esserlo più per la comunità scientifica, a partire appunto dal nome: perché per sindrome s’intende in genere un problema presente già alla nascita.
E non sono mancati i casi giudiziari controversi: uno su tutti quello di Angela Cannings, condannata per la morte del figlio Jason a sette settimane e di Matthew, a 18 settimane qualche anno dopo. Prima condannata fu poi scagionata da uno studio approfondita della famiglia: la sorella era morta nel 1989 a tredici settimane per la sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), come altri tre bambini tra i loro familiari più stretti.
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Tanta pazienza e autocontrollo!!!Fortunatamente non ho avuto figli “piagnoni” ma posso ugualmente capire le mamme che hanno avuto questa situazione per un arco di tempo variabile. Le poche volte che mi è capitato ho cercato di fare in modo che si calmassero in braccio a me , cullati. Il più delle volte funzionava…altrimenti, meteo permettendo, uscivo sotto casa e imboccavo la prima strada sterrata che vedevo. (Io abito un pó fuori città) i sassolini facevano miracoli!!!! ;)
…è dura per tutte..ma ci vuole tanta tanta tanta ma tanta pazienza
Quando ero stanca e mio figlio piangeva lo mettevo nel passeggino, mi chiudevo in una stanza da sola qualche minuto per raccogliere un po di pazienza e tutto passava… Mamme se non ce la fate fatevi aiutare o se siete sole posate il bambino, state qualche minuto da sole, concentratevi è tutto andrà bene :) in poche parole armatevi di santa pazienza tanto prima o poi smetterà 😁
La stanchezza fa bruttissimi scherzi. Per questo la coppia deve essere unita nell’alternarsi nella cura del neonato.