Alcool e gravidanza: un binomio estremamente pericoloso per la salute ed il corretto sviluppo del feto. Le conseguenze legate all’assunzione di alcool durante i 9 mesi di gestazione anche in piccole quantità, infatti, sono serie e concrete. Se ne è parlato in questi giorni, in occasione del lancio della campagna “Too Young to Drink”.
Racchiusi sotto il cappello dell’acronimo FASD, che sta per “fetal alcohol spectrum disorders”, i rischi per il bambino venuto a contatto con alcool in gravidanza possono riguardare malformazioni fisiche, disturbi del comportamento e della sfera psichica, difficoltà di apprendimento, minore livello di intelligenza, difficoltà nella vista e nell’udito.
Per stressare l’argomento ed accendere i riflettori su questo tema, troppo spesso dimenticato o trattato con eccessiva leggerezza, l’Associazione European FASD Alliance ha istituito una giornata di sensibilizzazione, fissata il 9 settembre (non a caso il giorno numero 9, del nono mese dell’anno).
In occasione di questo importante appuntamento, questo ente internazionale ha dato vita ad una serie di attività di incontro, comunicazione ed approfondimento dell’argomento.
Non solo: per una terapia d’urto, in grado di catturare l’attenzione del grande pubblico, la European FASD Alliance ha anche lanciato una campagna di comunicazione molto incisiva, realizzata insieme a Fabrica, l’agenzia di comunicazione interna a Benetton, che di campagne strong se ne intende di certo.
La campagna, dal nome “Too Young to Drink” è immediata e molto diretta: i visual rappresentano feti in via di sviluppo racchiusi non all’interno di accoglienti grembi materni, bensì, all’interno di bottiglie di bevande alcoliche.
Il messaggio passa forte e chiaro: durante la gravidanza il feto non deve essere esposto per nessuna ragione all’alcool, in modo da prevenire efficacemente ed al 100% i FASD, che affliggono, secondo alcuni studi, il 2% dei bambini europei, con percentuali che crescono nei Paesi del mondo meno sviluppati.
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